Grazie ad un picchetto solidale organizzato da Asia-Usb è stato rinviato al 22 maggio lo sfratto di Emanuela, una donna vittima di violenza.
Dopo giorni di confronto con l’ufficiale giudiziario, l’Inps oggi intendeva sfrattare una famiglia residente all’interno del proprio stabile e ha richiesto l’uso della forza pubblica.
Nonostante i ripetuti incontri tra il Comune di Roma e l’Ente pubblico Previdenziale inerenti l’acquisizione da parte del Comune di Roma, come prevede il piano casa, degli alloggi liberi e di quelli abitati da inquilini sotto sfratto e in difficoltà economica; nonostante le varie richieste di sospensione degli sfratti, vista la funzione sociale che l’Ente stesso riveste, domani siamo chiamati di nuovo alla mobilitazione per evitare che l’ennesima famiglia finisca in mezzo alla strada.
Emanuela, vittima di violenza domestica, vive nell’alloggio insieme alla figlia studentessa, da poco ha cominciato a lavorare come OSS con contratto a tempo determinato. Considerata la fragilità economica e sociale il nucleo familiare è stato preso in carico dai servizi sociali del VII Municipio, come lei molte famiglie residenti in immobili INPS nel quadrante di Cinecittà stanno rischiando l’esecuzione forzata nonostante una Legge preveda la regolarizzazione degli aventi diritto, mai applicata da parte dell’Istituto.
Questa mattina l’ASIA-USB ha oganizzato un picchetto al fianco di Emanuela in Via Calpurnio Fiamma 142, affrontando un’altra battaglia contro l’indifferenza dell’Inps e delle politiche governative.
L’ASIA nei giorni scorsi ha consegnato all’assessorato alla casa un elenco dei prossimi sfratti chiedendo al comune di applicare le disposizioni previste dal piano casa, il ritardo della sua applicazione contribuisce a creare ulteriore emergenza abitativa e rende inutile la sua approvazione.
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