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Continua lo tsunami studentesco al fianco della Palestina. Altre due scuole occupate a Roma

Ieri è partita un’ondata di occupazioni scolastiche che vuole mantenere alta l’attenzione sulla questione della lotta di liberazione palestinese. Ricordiamo che sono in viaggio altre due flotte umanitarie verso l’assedio di Gaza, e che, come ricordano gli studenti nei comunicati qui sotto, in Italia sta per essere discusso un disegno di legge che vuole equiparare antisemitismo e antisionismo. La necessità di restare vigili e continuare a mobilitarsi è massima.

Riportiamo i comunicati dal Plauto e dall’Enzo Rossi occupati, due scuole romane.

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PLAUTO OCCUPATO

Questa mattina gli studenti del liceo Plauto si sono ripresi la loro scuola. La protesta è in continuità con la grande mobilitazione popolare in sostegno della resistenza Palestinese. Il governo complice non ci rappresenta, rompere gli accordi con Israele, Meloni dimissioni!

Gli studenti puntano l’attenzione sull’infame indicazione dell’Usr che vieta di parlare a scuola di Palestina, per reprimere il dissenso. Inoltre, i problemi di edilizia che tormentano la scuola da anni sono insopportabili di fronte all’ipocrisia dell’aumento dei finanziamenti per scopi bellici.

L’occupazione è anche contro l’indegno Ddl1627 che arriverà in parlamento, con cui si istituiscono corsi contro l’antisionismo (equiparato all’antisemitismo) nelle scuole e si vieta di parlare di Palestina e criticare Israele.

SOLDI ALLA SCUOLA E NON ALLA GUERRA. BLOCCHIAMO TUTTO!

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COMUNICATO ENZO ROSSI OCCUPATO

All’attenzione della autorità, dei genitori, dei docenti, del dirigente e del personale ATA. Oggi, martedi 7 ottobre 2025, noi studenti del liceo Enzo Rossi abbiamo deciso di occupare la sede centrale della nostra scuola in via del frantoio. Per rispondere concretamente a una richiesta di mobilitazione dettata dal contesto storico e politico in cui ci troviamo e dalle conseguenze delle azioni politiche attuali e mondiali che ricadono sui luoghi di istruzione, formazione e educazione.

L’occupazione nasce dall’ESIGENZA di cotinuare a mobilitarsi concretamente, in primis a fianco del popolo palestinese. Gli studenti reincominciano a svegliarsi politicamente, in queste ultime settimane unicamente dalla periferia est della nostra città sono state costruite due grandi mobilitiazione prima dei due scioperi generali.

Enormi preconcetramenti a largo preneste con docenti, studenti e lavoratori di altro campo, che hanno permesso di bloccare in corteo via prenestina fino a porta maggiore, sia il 22/09 che il 3/10. Le scene pietose e strazianti che vediamo ormai giornalmente a gaza in questo momento, non possono lasciarci indifferenti soprattutto davanti a un governo che cerca unicamente di lavarsi le mani.

Siamo arrabbiati e stremati perchè consapevoli che a poche centinaia di km da noi è in atto il piu grande genocidio del medio oriente in cui l’italia è presentata come 3 finanziatore principale. Per noi è impensabile e impossibile avere una situazione e un governo del genere, perciò diffidiamo il governo Meloni, dimissioni subito!

Ciò che abbiamo noi studenti è peò la voglia di lottare, che in questo momento ci chiede concretamente di occupare la nostra scuola, mandando un messaggio forte concreto e politico e seguendo i grandi giri di occupazioni che stanno avennendo in tutta Italia.

Informiamo accuratamente che non stiamo facendo ciò per saltare una settimana di scuola e giocare divertendoci all’interno, occuppiamo perchè politicamente in questo momento è ció che è richiesto ed è la cosa più giusta, i portuali bloccano i porti, i lavoratori bloccano le aziende noi studenti abbiamo diritto e dovere di occupare le scuole.

È fondamentale parlare anche della questione GLOBAL SUMUD FLOTILLA, piu di 40 navi partite da tutto il mondo, tra cui l’italia, cercando di provare a rompere il blocco illeggittimo che israele detiene nelle acque di gaza e di portare tonnellate di aiuti umanitari. Una missione sicuramente umanitaria ma anche una missione politica, volte a cercare di rompere l’occupazione israeliana. Ancora una volta israele viola il diritto internazionale, e il nostro governo tace riuscendo solo a dire “ma il diritto internazionale non è cosi importante”, oseremmo dire pietoso.

Dobbiamo ragionare e capire bene anche qual è stata l’accoglienza da parte dell’esercito israeliano, gli attivisti sono stati bloccati, arrestati, carcerati, torturati, violentati psicologicamente, venendo poi detenuti illegalmente nelle carceri israeliane. QUESTO È LO STATO A CUI VENDIAMO LE ARMI.

Con l’occupazione della nostra scuola mandiamo un messaggio chiaro, chiediamo lo stop all’invio di armi allo stato di israele, non un centesimo alla guerra vedendo viste tagliate le pensioni, i salari, fondi alla sanità pubblica e all’istruzione. Dobbiamo ringraziare il governo meloni per strutture fatiscenti all’interno di scuola, negli ospedali e nei quartieri, in quanto quest’ultima preferisce spendere 800 miliardi di euro per riarmare e costruire un grande esercito comune UE, finanziando l’industria bellica. Non rimaniamo in silenzio e indifferenti davanti a un’idiozia del genere, CHIEDIAMO SOLDI ALLA SCUOLA E NON ALLA GUERRA.

Per quanto riguarda le problematiche della nostra scuola come il grande problema delle candidature, come studenti ci mobilitiamo in risposta all’appendice del regolamento scolastico che mira ad eslcudere gli studenti identificati per l’occupazione. Lo troviamo un grave atto repressivo, in quanto esclude degli studenti dal vivere attivamente la vita scolastica, isolandoli e reprimendo il diritto d’espressione e di dissenso. Noi studenti non stiamo in silenzio davanti ad una tale forma punitiva.

Chiediamo di rivedere quest’appendice al regolamento data la compatta contrarietà del corpo studentesco. Torniamo a chiedere un progetto di educazione sessuo affettiva ben strutturato che risponda concretamente alle necessità di noi studenti, mirato ad andare incontro alle esigenze che piu e più volte sono state palesate e sempre messe da parte, un progetto mirato a contrastare la disinformazione e proporre maggiore consapevolezza sul tema com l’obiettivo di andare a promuovere relazioni sane.

Con l’obiettivo di contrastare anche la violenza di genere che ormai è un fenomeno troppo frequente che dilaga nella nostra societa, per noi l’educazione sessuo affettiva è necessaria per creare coscienza e consapevolezza.

Vogliamo una scuola che metta gli studenti al centro. Per le giornate di occupazione abbiamo strutturato un programma di attività didattiche alternattive come conferenze e corsi. Vogliamo dimostrare che la protesta puó essere integrata all’interno del nostro percorso formativo senza considerarla una perdita di tempo ma una protesta studentesca compatta e concreta alla situazione poltica globale e nazionale che ci coinvolge a noi tutti in primis, a partire dal genocidio in palestina fino alle poltiche del nostro governo che lasciano abbandonate le scuole e la sanita pubblica nelle periferie.

L’occupazione è anche contro l’indegno Ddl1627 che arriverà in parlamento, con cui si istituiscono corsi contro l’antisionismo (equiparato all’antisemitismo) nelle scuole e si vieta di parlare di Palestina e criticare Israele.

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