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Liguria. L’Unionecamere conferma il crollo dell’occupazione nella regione

Unioncamere in accordo con ANPAL ha comunicato i dati previsionali riguardanti le assunzioni in Liguria per il primo trimestre 2019.

La fase, in generale, si presenta come quella di avvio del “decreto dignità” infilato nel solco del job act e in attesa del “reddito di cittadinanza” e del previsto potenziamento dei Centro dell’Impiego in funzione della stipula dei cosiddetti “patti per il lavoro”.

 Dal nostro punto di vista si conferma così un”trend” ormai in atto da tempo che può ben essere giudicato come negativo confermando per quel che riguarda la Liguria, e in particolare la provincia di Savona, il dato della contrazione nella possibilità di assunzioni e la crescente dequalificazione della figure richieste.

Analizzando i singoli punti si comprendono al meglio le ragioni di questo nostro giudizio:

1)    Sul piano nazionale si registra una flessione delle entrate di lavoro previste, sia su base mensile (-49.510 rispetto a gennaio 2018), sia trimestrale (-58.620 rispetto al periodo gennaio – marzo 2018). Appare carente, soprattutto, la capacità di programmazione dello sviluppo da parte delle imprese.

2)    A livello regionale i contratti programmati dalle imprese nel mese di gennaio risultano in calo di 690 unità rispetto al gennaio 2018.

3)    Unioncamere fa notare  come dall’analisi degli ultimi 12 mesi risulta evidente un picco di assunzioni nel mese di giugno, in preparazione delle stagione estiva, quasi totalmente assorbite dal settore turistico. Si tratta di un dato al riguardo del quale abbiamo avuto più volte l’occasione di rimarcare come segnali un dato di debolezza della nostra economia. Si tratta di lavori stagionali (che nascondono anche una buona quota di lavoro nero) : così si dimostra tutta l’insufficienza di una economia fondata sul turismo in luogo di una complessità di presenze produttive imperniate prima di tutto sull’industria;

4)    Nella sostanza, tornando ai dati del primo trimestre, il 76% delle entrate previste sarà assorbito dal settore dei servizi, all’industria rimarrà il restante 24%.

5)    Rispetto alla struttura dimensionale delle imprese il 66% delle entrate riguarderà aziende con meno di 50 dipendenti: frammentazione che nasconde un alto indice di fragilità;

6)    Emerge anche una crescita di difficoltà di reperimento per figure ad alta specializzazione con un aumento di 7 punti dal 25% del gennaio 2018 al 32% attuale;

7)    In provincia di Genova sono circa il 22% le imprese con dipendenti che prevedono nuove assunzioni, che nel primo trimestre del 2019 ammonteranno a 16.250 (il 6,1% in più rispetto al 2018), di cui 10.210 tra febbraio e marzo: tra le figure professionali più richieste dalle imprese troviamo sempre al primo posto cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (2.020), seguono tecnici delle vendite (1.300) e conduttori di mezzi di trasporto (1.230), che insieme rappresentano il 28% delle entrate complessive previste. 

 

8)    Nell’estremo ponente, su 4.920 imprese con dipendenti, il 21,8% ha comunicato l’intenzione di assumere nuovo personale. Delle 3.020 assunzioni programmate (il 2,3% in meno rispetto al 2018), di cui 1.910 tra febbraio e marzo, il 23% riguarderà cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (700), seguiti da personale non qualificato nei servizi di pulizia (380) e commessi (250). 

 

9)    A Savona il 23,3% delle imprese con dipendenti prevede 4.150 assunzioni (l’11,5% in meno rispetto al 2018), di cui 2.920 tra febbraio e marzo, che privilegiano anche in questa provincia figure legate ai servizi turistici e commerciali: cuochi e camerieri (830), personale non qualificato nei servizi di pulizia (420) e commessi (300).  Savona rimane  al provincia nella quale le difficoltà risultano sempre più rilevanti. Difficoltà nelle previsioni cui va aggiunto, nell’analisi complessiva, la situazione drammatica di Piaggio e Bombardier e la deludente (per chi ci aveva creduto) vicenda della dichiarazione di area di crisi industriale complessa;

10) Infine alla Spezia si registra la quota più alta di imprese con dipendenti che intendono assumere nel primo trimestre, il 26,0%. Le assunzioni programmate sono 4.180 (in calo dello 0,9% rispetto ad un anno fa), di cui 2.950 tra febbraio e marzo: al primo posto vengono richiesti cuochi e camerieri (930) e a seguire operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (510) e personale non qualificato nei servizi di pulizia (370). Si noti come nella provincia di La Spezia siano presenti richieste per i settori metalmeccanici ed elettromeccanici completamente assenti nelle altre provincie.

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