Menu

Genova. Sgomberato il centro sociale Terra di Nessuno. Attivista resiste sul tetto

E’ tutt’ora in corso lo sgombero  del centro sociale Terra di nessuno nel quartiere di Lagaccio. Sul posto ci sono contingenti di polizia e Digos. Nessuna tensione al momento, ma la polizia presidia le vie limitrofe nel timore di manifestazioni di protesta. Uno dei giovani occupanti del centro sociale è arrampicato sul tetto.

Lo sgombero del Terra di Nessuno era nell’aria da diversi mesi, in particolare dopo la sentenza del Tar che a gennaio aveva di fatto dato ragione al Comune di Genova per riottenere la proprietà dello spazio occupato dal 1997 in via Bartolomeo Bianco.

Secondo il giornale locale online Genova 24 “uno sgombero confezionato a pochi giorni dal risultato delle amministrative che hanno visto la Lega indebolita e qualche polemica all’interno del centrodestra sanno parecchio di un segnale rassicurante dato dal sindaco Bucci agli ‘amici’ in difficoltà”.

Negli ultimi due anni circolava una ipotesi che sa di doppia beffa: sgomberare uno spazio sociale occupato da 24 anni, sorto sopra una discarica abusiva ripulita dagli stessi attivisti per farci una versione moderna della discarica, vale a dire un’isola ecologica dell’Amiu, la municipalizzata genovese per la gestione dei rifiuti urbani.

Tra l’altro lo stesso Tar, nella sentenza che ha dato il via libera allo sgombero di oggi aveva il riconosciuto che “l’immobile è stato effettivamente utilizzato per fornire servizi di rilevante interesse sociale ai giovani e alla cittadinanza in generale” ma aveva riconosciuto il diritto del Comune di Genova a recuperare l’immobile proprio per la scadenza della concessione e il mancato pagamento dei canoni (circa 7 mila euro): “Nel caso in esame l’attivazione della tutela recuperatoria pubblicistica si fonda legittimamente sul mancato versamento dei canoni a decorrere dal maggio 2013 e sull’avvenuta scadenza della concessione in data 31 dicembre 2016, ragioni entrambe idonee a sorreggere l’atto”.

Nei mesi scorsi il centro sociale aveva organizzato alcuni presìdi per denunciare il rischio di essere sgomberato definendo folle “ l’idea di infilare un’isola ecologica nel bel mezzo di un’area verde che ospita, oltre a noi, i campi sportivi, un’area sgambamento cani, una bocciofila e che si adagia ai piedi del parco naturale del Peralto”.

A meno che lo sgombero non sia stato davvero solo un regalo alla Lega e una ripicca per l’atteggiamento dei giovani che con la giunta Bucci di fatto non hanno mai trovato un possibile dialogo. “Ma d’altronde, non è che con il centro sinistra le cose siano andate tanto meglio” sottolinea Genova 24. “Difficile non ricordare lo sgombero voluto dall’ex sindaco di Genova Marco Doria del laboratorio sociale Buridda da via Bertani, che provocò un’ampia mobilitazione e altrettante critiche. Era il lontano 4 giugno 2015. Il giorno successivo la Buridda occupò l’ex facoltà di scienze della formazione in corso Montegrappa, dove si trova tutt’ora”

(La foto è di Genova24.it)

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *