Quando si negano i diritti e la dignità delle persone non c'è festa; quando le persone vengono ghettizzate da leggi come la Bossi-Fini e la Minniti-Orlando, sottoponendole a ogni forma di discriminazione, la soluzione non è mandare l'esercito in nome di una presunta operazione di decoro. L'unico decoro di cui abbiamo bisogno è la giustizia sociale, che si ottiene solo garantendo un lavoro con salario dignitoso e il diritto all'abitare per tutte e tutti, indipendentemente dalla provenienza geografica e dal colore della pelle.
La città di Milano non può diventare terreno di continuità per questa politica di caccia alle streghe. Perché non si può predicare l'accoglienza mentre la stessa diventa occasione di arricchimento economico e politico sulla pelle di donne e uomini rifugiati e migranti.
Non si può parlare di discontinuità rispetto alle politiche di deriva razzista se le persone vengono costrette a vivere ai margini della città.
Per questi motivi manifesteremo, con ritrovo alle ore 11.00 in Piazza Oberdan, gomito a gomito e compatti insieme a chi ritiene che Nessuna Persona è Illegale, nel corteo che partirà alle 14.00.
Lo faremo chiedendo il rilascio di un permesso di soggiorno umanitario a tutte e tutti, la cancellazione delle leggi Minniti-Orlando, la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro/partita iva, la fine del business dell'accoglienza e per la sua gestione pubblica, la regolarizzazione generalizzata delle persone presenti in Italia.
Sarà una giornata in cui una marea umana attraverserà le vie della città in nome della libertà di circolazione e di residenza, perché i muri non si abbattono con il folklore o con slogan privi di senso.
Una marea in cui staremo portando con noi una barca, simbolo di disperazione, guerra, morte, diritti negati, prepotenza del capitale che costringe le persone alla fuga dalle proprie terre. Una barca che ancoreremo in Darsena a rappresentare il collegamento tra la città di Milano e i viaggi dei migranti.
Proseguiremo le manifestazioni oltre questo 20 maggio, affinché i rifugiati e i migranti non muoiano più in mare, perché non vogliamo siano costretti a "suicidarsi" in Stazione Centrale, perché non muoiano ammazzati ai picchetti della logistica e sulle impalcature senza sicurezza. Perché è ora di dire basta allo sfruttamento nei campi e in tutti quei lavori che rappresentano le nuove schiavitù.
CISPM (Coalizione Internazionale Sans-papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo) – USB Lombardia
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