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La Milano degli invisibili. Lettera della brigata Abd Elsalam

Alla c.a. attenzione di:

Presidente del Municipio 4

Assessore alle politiche sociali del Municipio 4

Assessore politiche sociali comune di Milano

Con la presente, ci rivolgiamo alle istituzioni in epigrafe come Brigata Abd Elsalam. La Brigata è attiva nel quartiere di Corvetto e fa parte delle Brigate Volontarie per l’Emergenza, che si sono formate per fronteggiare la crisi economica e sociale iniziata con la pandemia di COVID-19 con l’obiettivo di dare sostegno a chi ne ha bisogno, in un momento in cui la pandemia esaspera la precarietà e le disuguaglianze sociali di un sistema economico che lascia sistematicamente da solo chi è più in difficoltà.

Per questo, ogni settimana, in collaborazione con Emergency, scarichiamo e distribuiamo pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà che ne fanno richiesta. Il numero delle famiglie prese in carico a Corvetto si attesta intorno ai 90, ma il numero cresce di giorno in giorno, visto che nulla è stato fatto dalle istituzioni per fronteggiare la crisi economica e sociale ancora in corso, che viene scaricata sulle spalle dei più deboli.

Nel quartiere di Corvetto, in cui siamo attivi come Brigata, questa situazione di precarietà economica e sociale si fa ogni giorno più drammatica e il COVID non ha fatto altro che peggiorare le condizioni di moltissimi nuclei familiari che, già prima dello scoppio della pandemia, vivevano di lavoro precario, in particolare nel settore dei servizi e della cura delle persone, talvolta anche nell’ambito di servizi esternalizzati e appaltati dalle stesse pubbliche amministrazioni, che invece dovrebbero garantire welfare e sostegno alle fasce più deboli!

Questa drammatica situazione economica e sociale non è il risultato di un destino naturale ma è il frutto, da una parte, di tutte quelle riforme scellerate che almeno negli ultimi 20 anni hanno precarizzato il mondo del lavoro e, dall’altra, a livello locale, dei continui tagli al welfare e alle politiche di sostegno ai più deboli, in particolare sul fronte abitativo e dei servizi sociali; politiche che vediamo purtroppo anche a Milano, nonostante questa città venga raccontata spesso come aperta e inclusiva.

Ma la Milano che vediamo incontrando le persone che vengono a prendere il pacco è tutt’altra, è quella degli invisibili e dei dimenticati, che non trovano alcuna risposta dalle istituzioni e in particolare dal Comune, sul fronte del lavoro, del sostegno al reddito, dell’emergenza abitativa.

Moltissime sono donne, quelle che, come dimostrano i numeri, vengono licenziate più facilmente e sulle quali pesa come un macigno lo smantellamento del welfare, la disparità salariale e la mancanza di misure di sostegno per la fuoriuscita dalla violenza, a dimostrazione che la questione femminile non si affronta con i proclami e la retorica, ma con la ricostruzione dello stato sociale.

Come attivisti della Brigata ci siamo messi a disposizione per mettere una toppa a questa situazione drammatica che il nostro quartiere vive, ben sapendo però che le risposte a questi bisogni dovrebbero venire non dal volontariato o dal terzo settore, ma dalle istituzioni! Non vogliamo riconoscimenti formali, ma risposte materiali!

Fino ad ora abbiamo svolto la distribuzione in uno spazio messo a disposizione dal Centro Internazionale di Quartiere, ma i numeri delle famiglie crescono di giorno in giorno e rischiamo di non poter assicurare a tutti la distribuzione dei pacchi alimentari.

Chiediamo quindi, per prima cosa, che il Comune e il Municipio mettano a disposizione uno spazio adeguato in cui svolgere in sicurezza le operazioni di distribuzione; ribadiamo che quello che stiamo facendo come Brigata è solo una toppa alle mancanze abnormi della politica, che in questa città dimostra ogni giorno di avere abdicato al proprio ruolo di tutela del bene della collettività. Per questo motivo, chiediamo un incontro all’Assessore e al presidente del Municipio al fine di esporre la nostra richiesta e discutere delle possibili soluzioni.

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