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Milano. Morta a 20 anni di università. Il fallimento è il “vostro” sistema universitario

Martedi mattina è stato ritrovato il corpo alla IULM di Milano di una ragazza, nostra coetanea, che si è tolta la vita dentro la sua università. Un gesto estremo che conferma come questo modello di eccellenza universitaria sia un modello che uccide, come questo sistema universitario sia fallimentare per gli studenti e come li condanni sin dalla loro iscrizione!

In quella Milano che vorrebbero dipingere come roccaforte di possibilità, dove l’ideologia del nemico di classe racconta la speranza per tutti, all’ordine del giorno ci sono giovani che si tolgono la vita. Per chi non sta al passo, per chi non se la può permettere, ci dicono che siamo dei falliti. La condizione della nostra generazione, l’assenza di futuro che ci vediamo davanti non sono però colpa nostra: il fallimento è il loro, il fallimento e la colpa sono di chi vuole rafforzare l’esclusione di classe e condannare chi non lo segue, chi a quei valori non ci sta.

Milano non è una città a caso: la città che più di tutte porta avanti quell’ideologia arrivista, predatoria, del tutti contro tutti, e che offre al suo interno, anche nel contesto universitario, super università private di contro a università pubbliche (anche se anche queste foriere degli stessi meccanismi). Una città che offre un costo della vita inaccessibile, con singole che hanno un prezzomedio di 600 euro: gli studenti universitari si ritrovano a dormire per strada, perché di letti negli studentati non ce ne sono abbastanza e perché la borsa di studio non copre nemmeno la metà di queste spese.

È chiaro quindi che un intero modello universitario, che il modello dell’eccellenza, è il primo responsabile di questa condizione, che non fa nulla per risolverla o per dare qualche possibilità a chi non se la può permettere, per precarietà materiale o esistenziale.

Questo modello di eccellenza è il problema, è ciò contro cui dobbiamo organizzare la nostra rabbia e scagliare un forte attacco: è necessario costruire un argine a questa deriva di imbarbarimento complessivo. Sarà compito nostro costruire queste istanze, rafforzare questi obiettivi di lotta all’assemblea nazionale proprio sull’università del 4-5 marzo, proprio per non fare passare tutto sotto silenzio, proprio per dare una risposta collettiva a questa deriva.

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La risposta degli studenti universitari di Cambiare Rotta Milano di fronte alla notizia di ieri mattina dell’ennesima studentessa universitaria suicida allo Iulm durante la sua prima sessione d’esami.

È tempo di rompere il silenzio di fronte al fallimento di questo modello universitario basato sulla competizione, il rendimento e il merito è che è parte integrante della crisi di prospettive che attanaglia le giovani generazioni. Il fallimento non sono gli studenti ma un sistema universitario che invece di essere uno strumento di emancipazione sociale e collettiva arriva ad uccidere.
È necessario per tutti gli studenti riaprire il dibattito sull’università e sulla sua funzione di fronte a gesti come questo che si stanno moltiplicando sempre di più.
6/7/8 febbraio agitazione universitaria nazionale
Cambiare Rotta – Milano

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