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Milano per la Palestina, in 10.000 tornano in piazza

Diecimila persone sono scese di nuovo in piazza a Milano, come in diverse città d’Italia in questo fine settimana, per il corteo cittadino chiamato dalle comunità palestinesi a sostegno della Resistenza, percorrendo le strade della città dalla Stazione Centrale fino a piazza Leonardo da Vinci davanti alla sede del Politecnico.

Oltre ai numeri – che dopo un mese di partecipatissime manifestazioni ogni sabato, non sono più una sorpresa – i contenuti della piazza hanno anche confermato la crescente politicizzazione che va sempre più caratterizzando le mobilitazioni.

In continuità, peraltro, con il passaggio segnato dalla manifestazione nazionale per la Resistenza palestinese e contro le guerre del 4 a Roma e, da lì, dalla promozione da parte del Comitato Angelo Baracca di un’assemblea nazionale per il boicottaggio e le sanzioni contro Israele in programma il 19 novembre.

Non solo quindi solidarietà e sostegno ‘senza se e senza ma’ alla Resistenza e al diritto ad esistere di un intero popolo, ma parole d’ordine chiare contro governo, classe politica e istituzioni tutte, responsabili attivi, in ossequio alle direttive impartite dal blocco euro-atlantico, del massacro in corso a Gaza e nei territori occupati.

Un’indicazione di lotta concreta in questo senso è arrivata dagli studenti medi e universitari, già protagonisti nelle scorse settimane di diverse iniziative e appuntamenti di mobilitazione tanto nelle scuole che in Statale e Bicocca.

In questi appuntamenti gli studenti, insieme a Cambiare Rotta, hanno denunciato – proprio davanti al Politecnico, all’arrivo della manifestazione – gli accordi che il sistema universitario intrattiene con Israele nel campo della tecnologia militare, oltre a una totale complicità con l’entità sionista anche sul piano ideologico.

Sull’esempio dei portuali del CALP che venerdì mattina si sono mobilitati per bloccare un carico di armi diretto a Israele – come ricordato in piazza dagli stessi studenti di ritorno da Genova – anche l’università può e deve continuare ad essere un terreno di lotta e boicottaggio concreto, come stanno dimostrando le raccolte firme e le petizioni, non solo a Milano, per richiedere la cessazione degli accordi con Israele.

E proprio nelle università, al termine della manifestazione, sono stati lanciati i prossimi appuntamenti di mobilitazione.

Intanto l’assemblea promossa, martedì in Statale, dai Giovani Palestinesi insieme alle organizzazioni studentesche e poi il presidio organizzato, invece, per mercoledì dagli studenti della Bicocca insieme a Cambiare Rotta.

Il tutto confluisce verso un 17 novembre, giornata internazionale dello studente, che vedrà saldarsi le rivendicazioni studentesche con il sostegno alla Resistenza palestinese.

Una giornata che quindi ha certificato ancora una volta lo scollamento tra il martellamento politico-mediatico a sostegno di Israele e il sentimento di solidarietà alla Palestina che continua, invece, a riempire le piazze, individuando terreni e pratiche per provare ad incidere concretamente nell’agenda politica di questo paese.

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