Ieri, in occasione dell’inizio del campionato di Serie A, il Comitato Milano Città Pubblica – di cui fanno parte 16 comitati legati ad altrettante vertenze cittadine – ha promosso uno speaker corner nel quartiere San Siro per ribadire la contrarietà al progetto del Comune di Milano di vendere lo stadio Meazza.
Il presidio, a pochi giorni di distanza dallo sgombero del centro sociale Leoncavallo, ha espresso solidarietà contro la repressione e sottolineato l’importanza della mobilitazione del 6 settembre per dare voce a un’alternativa di città, tanto contro la destra dei manganelli quanto contro la giunta Sala, al centro del recente scandalo urbanistico.
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23 AGOSTO – STADIO MEAZZA: SALA, GIÙ LE MANI!
In occasione dell’inizio del campionato di serie A siamo stati a San Siro per dire a Sala e alla sua maggioranza che lo stadio non si tocca!
Questo fine agosto, oltre che le prime sfide di campionato, ci presenta le prime sfide per il diritto alla città. Sala ed i suoi accoliti si preparano ad accelerare sulla svendita dell’ennesimo bene pubblico, il Meazza, prima che su di esso cali il vincolo di edificio storico.
Un’ operazione che porterà, ancora una volta, milioni nelle tasche di speculatori e costruttori con il sindaco a tenergli il sacco aperto mentre avviene il saccheggio.
Nonostante il quadro dipinto dalle inchieste sull’urbanistica, il saccheggio continua con il centrosinistra a farsi esecutore di un progetto di città per ricchi dove ogni metro quadro ha diritto di esistere solo se spendibile sul mercato internazionale con buona pace del diritto all’abitare, dei servizi, dei trasporti.
Dal canto suo, il centrodestra ricorre riconducendo ogni questione sociale ad una questione di ordine pubblico. Se il comune sfratta le occupazioni abitative in via Brenta, il governo rilancia sgomberando un simbolo come il Leoncavallo.
È evidente che le soluzioni ai problemi di questa città non possano venire né dai primi (e i loro continui tentativi di rifarsi una verginità) né dai secondi ( ed il loro pallino fisso della repressione).
Una vera Città Pubblica si può costruire solo con lo sforzo e la volontà di comitati, sindacati conflittuali, soggettività politiche e partiti a rompere con il partito unico degli affari e costruirne l’alternativa indipendente.
Comunicato e video del presidio: https://www.instagram.com/
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