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Senigallia: “Vivere con il turismo ma non per il turismo”

Il 20 e 21 settembre si voterà per le elezioni comunali anche a Senigallia, importante cittadina turistica della Riviera marchigiana e avamposto del “modello del turistificio romagnolo” in quella regione.

Potere al Popolo, alla vigilia delle elezioni di Senigallia, alle quali ha deciso di partecipare con un proprio candidato sindaco, ha inviato una lettera aperta alle organizzazioni imprenditoriali del settore turistico come Federalberghi, Unione Albergatori, Oasi Confartigianato, Confcommercio Marche Centrali e Cna di Senigallia per denunciare le condizioni dei lavoratori stagionali sottoposti a lavoro nero, orari lunghissimi e retribuzioni inaccettabili in nome della “stagione turistica”.

Nell’occasione è stato anche chiesto un incontro e avanzata la proposta di un centro di collocamento pubblico.

Qui di seguito il testo della lettera:

“Alla luce di una stagione dimezzata e piena di difficoltà in questa fase di emergenza economica e sociale post lockdown , le condizioni del lavoro nel settore turismo e ristorazione continuano a oltrepassare di ben lunga i limiti dello sfruttamento. Le briciole nei mesi della quarantena stanziate dal governo, la contrazione dei salari durante questa falsa ripartenza, la disoccupazione crescente per tante e tanti lavoratori della stagione, che in territori come quello senigalliese sono la colonna portante di un’economia deindustrializzata, le continue vessazioni e gli abusi, il lavoro nero e grigio, costanti sia nel periodo pre-coronavirus che post, determinano un sottobosco di disagio in una città che luccica per il turismo di alta stagione.

“Una dissonanza questa che continua ad alimentare le disuguaglianze di una stagione sotto il sole del precariato. La nostra fermezza nel denunciare l’attuale sistema di reclutamento e assunzione del personale, di trattamento del rapporto di lavoro prendono forma nelle testimonianze e nei dati raccolti dall’Osservatorio sul Lavoro Senigallia e dalla campagna Mai Più Sfruttamento Stagionale che con il sostegno diretto della Federazione del Sociale USB hanno riscontrato come nel settore turismo e ristorazione la pratica dei fuori busta, l’assenza di giorni di riposo, turni da 12 ore, paghe orarie da circa 3€ l’ora, la presenza costante di lavoro sommerso ben al di fuori della contrattazione collettiva nazionale, siano tacitamente accettate e reiterate lungo le belle spiagge della riviera adriatica.

“Una bellezza costruita sulle spalle di migliaia di stagionali, a consolidamento della stretta saldatura esistente tra amministrazione e imprenditoria balneare e commercio. Siamo convinti, come più volte è stato ribadito in questi mesi di quarantena, che risparmiare sul lavoro vivo sia non solo controproducente per la persona costretta a orari e condizioni da fame, ma anche per l’azienda stessa. Investire nella stabilizzazione del lavoro, nella formazione e nella messa in sicurezza del personale, in condizioni di lavoro dignitose garantisce qualità e continuità del servizio.

“Lucrare sulle spalle dei lavoratori, invece, permette esclusivamente il guadagno di alcuni a scapito di molti altri, e il tamponare l’inevitabile collasso di una coperta troppo corta, di un modello di sviluppo in conflitto con la vita che ha ampiamente dimostrato in questa pandemia la propria inefficacia.

“Per questo motivo pretendiamo che si intervenga in maniera diretta nel contrasto al lavoro grigio e nero e nell’assicurare le tutele minime assicurate dalla contrattazione collettiva nazionale di settore. Per farlo la nostra proposta come Potere al Popolo è quella di istituire un CENTRO DI COLLOCAMENTO PUBBLICO come unico canale di assunzione per chi vuole siglare contratti stagionali nel territorio comunale, con l’obiettivo di fissare garanzie minime contrattuali al di sotto delle quali nessuna impresa del turismo e della ristorazione può scendere.

In un momento come quello attuale di grave , dati i rapporti di forza sfavorevoli fra proprietari di ristoranti e hotel e lavoratori stagionali – pre-esistenti al covid – che, ora più che mai tengono sotto scacco migliaia di dipendenti assunti senza tutele e in condizioni precarie, pensiamo che l’incontro tra domanda e offerta non possa essere lasciato al mercato e chiediamo a tutte le associazioni di categoria un incontro ufficiale per aprire un tavolo di confronto sul tema.

“La pazienza delle lavoratrici e dei lavoratori della stagione come delle altre migliaia di precari è arrivata al limite e pretendiamo il riconoscimento professionale del lavoro atipico e stagionale oltre che le relative tutele. La spiaggia di Velluto vuole un cambiamento, più lavoro, meno sfruttamento”.

Potere al Popolo – Senigallia

 

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