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Senigallia. “Vogliamo vivere con il turismo, non per il turismo!”

Ferragosto di fuoco sotto il sole dello sfruttamento stagionale!

Nella giornata di punta di una stagione senza Summer Jamboree a #Senigallia, vogliamo parlare di SFRUTTAMENTO STAGIONALE, perché nella nostra bella città vetrina, a barcamenarsi tra turni massacranti, salari miseri, demansionamenti e lavoro nero o grigio si trovano tante e tanti lavoratori.

Dai bagnini agli animatori, dai baristi ai camerieri, dagli addetti alle pulizie ai camerieri ai piani, un sottobosco di disagio, si trova costretto a rispondere alle false promesse di una ripartenza progettata sul sudore e sulla fatica di tanti a favore di pochi.

Nella retorica datoriale, l’unica presa in considerazione durante la crisi Covid, infatti, non c’è posto per i lavoratori, ma solo per le imprese, il motore del Paese. Ma senza benzina, nessun motore può andare avanti.

Per questo motivo, durante gli ultimi mesi abbiamo seguito passo passo le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori della ristorazione e del turismo marchigiani che all’interno della campagna Mai più sfruttamento stagionale e con il sostegno diretto di USB Unione Sindacale Di Base pag. nazionale hanno più volte palesato le condizioni di ordinario sfruttamento di uno dei settori strategici della nostra città, anche in tempi di pandemia.

Briciole durante i mesi di lockdown, flessibilizzazione, decurtazione dei salari e disoccupazione per la fase 2 e 3. Purtroppo, AFFITTI (e a Senigallia parliamo di cifre che in media si aggirano tra i 500€ e i 600€), BOLLETTE, UTENZE, SCUOLA, UNIVERSITÀ, SPESE ALIMENTARI, non si pagano una TANTUM, ma di mese in mese si riapre la corsa nel girone infernale di chi vive di lavori autonomi, a progetto, a chiamata dove l’unica costante è l’incertezza di arrivare a fine mese. E questo tralasciando le vessazioni, gli abusi e le situazioni di ricattabilità estrema cui sono costretti le lavoratrici e i lavoratori della stagione.

Perché nel lavoro povero non si hanno diritti e non ci sono controlli, come ben dimostravano i dati raccolti dall’Osservatorio sul Lavoro – Senigallia, e come tuttora dimostrano le testimonianze degli attivisti di Mai più sfruttamento stagionale.

Parole inequivocabili che raccontano le difficoltà di chi vive di stagione in una città deindustrializzata come Senigallia, e che progressivamente sta trasformando la propria conformazione urbana AD USO e CONSUMO DEL TURISMO DI ALTA STAGIONE.

Una scelta, questa, che rappresenta plasticamente la stretta saldatura esistente tra AMMINISTRAZIONE e IMPRENDITORI DEL TURISMO, i quali da sempre rappresentano un blocco elettorale fondamentale per il PD locale.

Ovviamente il problema non è vivere CON il turismo, ma PER il turismo.

Sappiamo bene che questo settore rappresenta circa il 15% del PIL nazionale ma non possiamo accettare che si continui a fare cassa risparmiando sulla pelle delle persone, spremendo i lavoratori e disincentivando l’investimento pubblico e la redistribuzione delle ricchezze, fondamentali per garantire dignità nel lavoro e qualità del servizio.

E seppure i vincoli a livello amministrativo non permettano di incidere nella normativa nazionale, è compito, responsabilità e DOVERE DI OGNI AMMINISTRAZIONE AGIRE PER IL BENESSERE COLLETTIVO, prendendo posizione, vigilando e pretendendo dalle imprese locali il rispetto delle seppur minime garanzie esistenti.

Vogliamo una città a misura di cittadino, da abitare. Vogliamo una città in cui, a seguito di una crisi come quella del Coronavirus, che ha squarciato il velo di un modello di sviluppo in conflitto con la vita, si parli di reddito di base, gestione pubblica del territorio, politiche abitative, politiche per il lavoro, politiche sanitarie, politiche educative.

Vogliamo un’amministrazione in grado di cogliere le necessità del territorio e di dare battaglia in ogni contesto possibile, dai Piani di Zona a quelli Regionali, per il lavoro e la salute di chi abita e vive il territorio.

? LA SPIAGGIA DI VELLUTO VUOLE UN CAMBIAMENTO
PIÙ LAVORO, MENO SFRUTTAMENTO

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