Vogliamo prendere parola sulle polemiche che si sono scatenate sui giornali e sui social dopo la nostra pubblicazione di un post che criticava la risposta che l’assessore regionale di Fratelli d’Italia Elena Chiorino ha dato agli studenti che stanno protestando contro l’aumento dei costi delle mense universitarie, post che in modo provocatorio riprendeva la risposta dell’assessore capovolgendola.
Ed ecco che dai dirigenti provinciali di FdI, da Azione Universitaria, la giovanile di FdI, fino al presidente di Edisu, ente del diritto allo studio regionale, Sciretti, fino a Cirio, presidente della Regione Piemonte è arrivata solidarietà alla gravissima minaccia che aveva subito alla Chiorino, contro “l’odio dei collettivi di sinistra” e “l’escalation preoccupante dopo i fatti della Sapienza”, definendoci antidemocratici, vergognosi, zecche, ignobili ecc. ecc., in una parola, violenti, andando totalmente a rimuovere la questione politica che ci ha spinto a prendere parola, ovvero i rincari delle mense.
Dato che tutte le testate giornalistiche hanno ripreso in modo completo la lettera della Chiorino e la solidarietà dei membri di FdI, ma solo due frasi del nostro comunicato, andando come solito a schiacciare la discussione su un piano di scandalo e folklore, riteniamo che, in nome della democrazia che tanto millantano, debbano pubblicare anche questa nostra risposta.
I veri violenti siete voi, non noi.
È violento chi pubblica una foto rovesciata in un post su Instagram oppure chi condanna gli studenti ad una vita di precarietà e povertà? Il violento è chi, non solo, sbandiera senza vergogna che i diritti sono privilegi, non solo fomenta la guerra tra poveri ossia tra i cittadini che non riescono più a pagare le bollette e le famiglie degli studenti che hanno un reddito di 15 mila euro l’hanno; ma, addirittura, dice che tutto questo lo dobbiamo subire, dobbiamo stare zitti, e anzi, dobbiamo ringraziare i gentili politici che ci permettono tutto questo.
È violento chi usa una frase folkloristica nelle ultime righe di un post su Instagram volutamente in modo provocatorio per smuovere il dibattito sui propri diritti o chi costringe i pochi studenti che riescono ad ottenere una residenza a vivere senza acqua calda per mesi? Il violento è chi minaccia di tagliare sulla luce e sul gas in residenza perché i primi a pagare la crisi devono essere gli studenti più poveri, il violento è chi ci obbliga a pagare 400 euro in più all’anno (il 40% in più, non 2.15 euro a pasto ma per le fasce più alte quasi 7 euro) per quello che dovrebbe essere un diritto, le mense universitarie.
È violento chi pubblica una foto sui social o chi è l’autore di un sistema economico e sociale che costringe la nostra generazione a una vita di precarietà lavorativa ed esistenziale? Il violento è chi, stando nelle istituzioni da anni e anni, ci costringe a paghe da fame, a lavoro in nero e alla disoccupazione (a Torino spesso con picchi del 50%). È chi ha implementato un sistema universitario che porta un ragazzo di 23 anni a suicidarsi per la competizione stritolante che vige tra una sessione esami e l’altra, è chi chiude gli occhi davanti a tre minorenni morti in alternanza scuola lavoro, è chi fa finta di niente quando giovane lavoratrice rimangono schiacciate sotto macchinari da fabbrica, è chi rischia di far cade interi soffitti delle aule universitarie. È chi nel bel mezzo della crisi più grossa dal dopoguerra in avanti stanzia fondi per far diventare la città di Torino e le sue università avanguardia nell’industria della guerra.
Se noi dobbiamo imparare a vivere, Sciretti e Chiorino devono imparare a ricordare.
E noi ci ricordiamo bene della violenza con cui Sciretti disse difronte ad alcuni cortei cittadini “ci vorrebbe un po’ di scuola Diaz”; e ci ricordiamo anche della violenza anticomunista e revisionista con cui la Chiorino diffuse un manifesto in tutte le scuole Piemontesi per “celebrare” la giornata del ricordo in cui i partigiani jugoslavi erano enormi ombre nere che ricordavano le grafiche del ventennio.
La risposta della Chiorino è odio di classe, è guerra dall’alto verso il basso, è bastonare chi già sta affogando.
E non ci faremo difendere da quella sinistra che dal PD va a Sinistra Ecologista che, dopo aver aperto la strada ai peggio fascisti, quando conviene per racimolare qualche consenso sta dalla parte dei giovani, quando conviene sta dalla parte dei personaggi più missini del governo Meloni.
Prima di questo momento poche cose di questa importante vertenza erano apparse sui giornali: è bastato un post sui social con obiettivo provocatorio.
Vogliamo quindi riportare il dibattito su questo vergognoso aumento del 40% dei costi delle mense. Vogliamo delle risposte, vogliamo delle soluzioni, perché a differenza di quello che dice la Chiorino, noi sappiamo bene cosa vuol dire la vita reale, e proprio per questo lottiamo per una migliore, non solo per pochi studenti privilegiati, ma per tutti.
Gli studenti romani ci hanno dato l’esempio in questi giorni: basta una scintilla per mettere paura, per appiccare un fuoco, per riprenderci non solo i nostri diritti universitari oggi, ma quelli di domani.
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