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Torino. No alla collaborazione tra l’università e l’apartheid israeliano

Mercoledi 18 di gennaio il Consiglio di Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino si esprimerà sull’adesione all’accordo di mobilità internazionale che già altri Dipartimenti del nostro Ateneo hanno stipulato con l’Università Ben-Gurion del Negev, una delle università che maggiormente si è macchiata di discriminazione nei confronti di student* che si oppongono al regime coloniale di Israele e che più contribuisce alla creazione di sistemi d’arma che attuano lo sterminio della popolazione palestinese.

Sappiamo bene che l’esistenza di accordi tra le nostre università e gli atenei israeliani è innanzitutto funzionale alla legittimazione dello stato Israele e alla normalizzazione di una politica coloniale e repressiva che questo porta avanti nei confronti della Palestina.

Se da un lato assistiamo ad un feroce ostruzionismo nei confronti delle università palestinesi, dove gli scambi internazionali sono stati interrotti dall’esercizio coloniale, dall’altro siamo di fronte ad una costante ricerca da parte dei nostri atenei di una partnership con le accademie sioniste.

Prestarsi a tali accordi, perciò, significa essere complici dell’apartheid e della odierna pulizia etnica in Palestina. Non possiamo permettere che le nostre università siano un ingranaggio della propaganda sionista e della sua conseguente normalizzazione, ma al contrario devono essere il punto di partenza per un sapere realmente critico e olistico.

Per questo decidiamo di contestare collettivamente l’estensione di tale accordo.

Ci vediamo mercoledì 18 gennaio alle 9.00 davanti alla Main Hall del Campus Luigi Einaudi.

 

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