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Alcune decine di migliaia di euro chieste ai NoTav, la ‘giustizia’ presenta il conto

Nel 2011 la popolazione valsusina fu in grado di costruire una mobilitazione territoriale e nazionale contro l’apertura del cantiere dell’alta velocità a Chiomonte. In quei mesi nacque la Libera Repubblica della Maddalena, luogo di incontro e confronto tra le persone, luogo di lotta e resistenza. Il 27 giugno e il 3 luglio dello stesso anno, migliaia di persone si opposero con determinazione allo sgombero e alla presa di possesso di quei terreni.

L’operazione politica e legale che ne scaturì fu senza precedenti: procura e questura torinese diedero il via ad una dura operazione a carico del Movimento No Tav che portò decine e decine di arresti e misure preventive.

Successivamente prese il via il processo a carico di 53 No Tav della durata di 8 anni tra tutti i gradi di giudizio e a cui seguirono, nonostante la sostanziale caduta dell’intero impianto accusatorio con il quale era partito, pene definitive sproporzionate nonché richieste per centinaia di migliaia di euro tra spese legali, processuali e risarcimenti.

Quello che andò in scena in quegli anni, lo ricordiamo, fu un processo politico a carico di un’intera lotta popolare, con la chiara volontà di piegarne il radicamento sul proprio territorio e la risolutezza nella sua difesa dalla devastazione. Senza però riuscirci mai.

La missione portata avanti dalla controparte, in queste ultime settimane, sta nuovamente prendendo il via: gli e le imputate di quello che fu nominato “maxi processo”, sono chiamat* a farsi carico delle ingenti richieste pecuniarie sancite in sede processuale.

Da anni, per le strade e i sentieri della Valsusa, viene ripetuto e urlato a squarciagola quello che crediamo non essere un semplice slogan: SI PARTE E SI TORNA INSIEME. È dunque giunto il momento per tutt* noi di dimostrare la nostra solidarietà e vicinanza a chi, in quelle storiche giornate, scelse la parte giusta dalla quale stare. La parte di chi lotta per la propria terra e per un futuro libero dallo sfruttamento dei territori.

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1 Commento


  • Bruno Leonarduzzi

    …non si deve “pagare” nulla a nessuno…se disobbedienza c’è stata disobbedienza continua…quali risarcimenti e a chi…???
    risarcimento lo chiedono gli abitanti della valle che hanno subito devastazione del loro territorio…

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