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Ghilarza (Oristano). Ora provano a privatizzare anche i Pronto Soccorso

Dopo anni di denunce e rivendicazione del diritto alla sanità pubblica e al mantenimento dei presidi sanitari nei territori della Sardegna, ancora una volta ci troviamo a dover fare i conti con una politica regionale che sembra andare dritta verso lo smantellamento sistematico della sanità pubblica sarda, anche in questo periodo drammatico, dove assistiamo ogni giorno alla grave crisi ospedaliera.

È fresca di giorni la delibera n° 8, firmata dal Commissario Straordinario Massimo Temussi, che approva la proposta di affidare, attraverso una gara d’appalto, l’erogazione del servizio di pronto soccorso dell’Ospedale Delogu di Ghilarza.

Stride alle nostre orecchie la nota dell’affidamento al comparto privato del servizio, che nel breve periodo potrebbe anche risolvere quelle che sono le problematiche contingenti del territorio, ma che nel lungo periodo segna un precedente inequivocabile verso la privatizzazione dei servizi sanitari, seguendo di fatto la strada solcata dalle riforme aziendaliste degli ultimi trent’anni.

Del resto a confermare tale intenzione è lo stesso Assessore alla Sanità Nieddu che dichiara esplicitamente che “se il progetto si rivelerà efficace, una volta superata la sperimentazione, valuteremo l’estensione di questo modello in tutta la Sardegna”.

Si è partiti con l’esternalizzazione dei servizi di pulizia, della gestione delle mense, dei servizi erogati dagli operatori sociosanitari e oggi, ciliegina sulla torta, si prosegue con il pronto soccorso. Domani ci ritroveremo, reparto dopo reparto, ad avere i servizi ospedalieri totalmente privati, ma finanziati con i soldi pubblici.

Esprimiamo la nostra più ferma contrarietà a questa politica che porta, in ultima istanza, a valutare il diritto alla salute del cittadino in base al profitto aziendale e ad offrire i servizi in base alla convenienza economica.

Noi continueremo, ora come sempre, a credere che i cittadini abbiano bisogno di una Sanità pubblica, gratuita e per tutti.

Davanti ad una sua cattiva gestione la soluzione non è lo smantellamento e l’affidamento al privato, ma la sostituzione di chi si dimostra incapace di gestirla.

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