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Augusta, militarismo “a vele spiegate”

Se lo sport educa alla solidarietà e alla sorellanza tra culture e popoli, esso non può farsi strumento di propaganda militarista. E se la scuola italiana educa alla pace, docenti e presidi dovrebbero rifiutare le offerte formative delle forze armate finalizzate al reclutamento degli studenti

Il prossimo fine settimana si svolgerà ad Augusta l’ 11° XIFONIO cup. III Trofeo velico MARISICILIA cup, che vedrà protagonisti la Marina militare e tutte le altre Forze Armate, con il finanziamento delle lobby industriali, al fianco di società sportive, istituti scolastici, club service, compagnie teatrali, gruppi di ballo e folk, scout, associazioni di volontariato e amministrazione comunale. Ad aprire la competizione “sportiva”, ci penserà il 41° stormo dell’aeronautica di stanza presso la stazione italo-statunitense di Sigonella (base logistica e centro di comando internazionale per i droni da guerra a stelle e strisce) che farà esibire in volo uno dei suoi velivoli Atlantic. Poi ci saranno le esercitazioni “dimostrative” della Marina militare e la base navale sarà aperta al pubblico per le visite, così come la nave Foscari del comando per le forze di pattugliamento di Augusta.

Gli alunni delle scuole, accompagnati dai loro presidi e docenti, intoneranno alcune canzonette del repertorio della Marina risalenti al periodo fascista, al cospetto delle autorità militari e all’interno dei locali del Comando Marittimo. L’amministrazione comunale, per bocca del Sindaco, elogia questa manifestazione come «volontà encomiabile di apertura verso la città» da parte dell’Ammiraglio, mentre insieme a lui si appresta a premiare gli alunni vincitori del concorso “La Marina militare e lo sport” promosso nelle scuole da Marisicilia in collaborazione con il Comune di Augusta. 

Gli organizzatori della regata spiegano che si tratta di «un momento in cui l’Arma si avvicina alla gente e la gente si avvicina all’Arma, per cui è un vero e proprio momento di socializzazione». Insomma, un festival in armi che, con cadenza annuale, serve la propaganda militarista nel tentativo di accrescere la presa culturale sul territorio e nascondere gli effetti negativi che l’occupazione militare continua a produrre sulle popolazioni civili: sottrazione di luoghi pubblici, riduzione degli spazi di agibilità democratica e protagonismo civile, penalizzazione economica, danni ambientali e notevoli rischi per la salute e la sicurezza collettiva. Lo sport e la forza armata, stravolgendo i valori pedagogici a cui dovrebbe ispirarsi la scuola dell’Italia che “ripudia la guerra”, vengono rappresentati in un connubio che si vorrebbe “naturale”, restituendo così un’immagine dello sportivo sovrapposta a quella del soldato ubbidiente. Disciplina sportiva uguale disciplina di guerra.

Scrive in proposito Renato Rocco, coordinatore nazionale di Pax Christi: «Oggi abbiamo un esercito non più di “leva”, ma di “professionisti volontari”, il cui mandato non è portare i bambini al cinema, ma “difendere gli interessi ovunque minacciati o compromessi”. Cioè fare la guerra. Sappiamo che le Forze Armate italiane stanno investendo molto per entrare nelle scuole. Così si fa cultura… di guerraSe porti i bambini nel bosco fanno esperienza della natura e imparano a rispettarla, se li fai accompagnare dall’Esercito imparano ad apprezzare l’Esercito, e se poi il Generale spiega loro la Prima Guerra mondiale, la Grande Guerra… ancora di più! Qui invece si comincia a portare i bambini al cinema, poi magari anche a visitare la base di Cameri (Novara), a vedere da vicino quei gioiellini di aerei da guerra… E si coinvolgono anche le famiglie. Questa è cultura… di guerra. Questa è propaganda di guerra!»

Regalati un sussulto di dignità e protesta civile: boicotta con la tua non-partecipazione l’ 11° XIFONIO cup. III Trofeo velico MARISICILIA cup!
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