Il dramma causato dalla legge 107 del governo Renzi si leggeva negli occhi e nella giusta rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola pubblica statale che, ieri sera, si sono ritrovati numerosissimi, ad Acireale, presso la sala comunale “Pinella Musumeci”, per l’iniziativa promossa dagli autorganizzati della scuola “COMITATO NONSISVUOTAILSUD”, “NASTRI LIBERI UNITI” e “NASTRINI ROSSI”,”8OOO ESILIATI FASE B”,
“COORDINAMENTO NAZIONALE FASE C”, “ODS”.
Invitati a partecipare anche molte organizzazioni sindacali, ma non tutte hanno risposto all’invito e altre, invece, dopo aver dato la loro disponibilità, hanno “preferito” disertare. Assente il trio CISL, UIL, SNALS.
Presenti, invece, USB Scuola, con Claudia Urzì, CUB, con Francesco Tomasello, CGIL, con Pina Palella, e L.I.S.A Scuola, con Natale Sfilio .
Quello di ieri sera, si legge nel comunicato redatto dai comitati, subito dopo l’incontro, è “il primo dei quattro appuntamenti interregionali, di cui uno congiuntamente svoltosi nella stessa serata in Abruzzo, che ha aperto le danze sulla “Questione Meridionale dei Docenti Esiliati dalla 107” e sul CCNL – Mobilità 2018. Molti i nodi al pettine trattati: dal vincolo triennale alla questione dei posti da riservare prioritariamente ai trasferimenti”.
“Il Documento Congiunto – continua il comunicato- egregiamente esposto da Antonella Trovato, Presidente del Comitato “Nonsisvuotailsud”, è stato oggetto di discussione fra i presenti rappresentanti delle OO.SS, ai quali è stato consegnato e chiesto di farne tesoro. Incisivo l’intervento della professoressa Claudia Urzì, del Coordinamento Nazionale USB PI SCUOLA, la quale ha fatto riferimento alla trasformazione dei 150000 posti “da Organico di Fatto a Organico di Diritto e all’ampliamento dell’O.F. con l’estensione del tempo pieno al Sud”, che consentirebbe alle lavoratrici e ai lavoratori siciliani della caliginosa 107 di ottenere il trasferimento e ai precari delle GAE di raggiungere il tanto agognato ruolo. Macchinoso è, infatti, il sistema che immobilizza gli assunti della Buona Scuola al Nord e confina i precari in un limbo senza speranza”.
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“Gli argomenti sopra citati – conclude il comunicato – sono già stati ampiamente trattati dai membri del Comitato “Nonsisvuotailsud”, durante gli incontri con gli esponenti della politica regionale, il 2 agosto presso l’ Assemblea Regionale Siciliana. Al coro si aggiungono le voci dei docenti di sostegno delle province siciliane più svantaggiate, quali ad esempio Messina, poiché i posti di sostegno in deroga sono massicciamente presenti a Catania e Palermo: tale artificiosa combinazione esclude i molti specializzati dall’ottenere Assegnazione Provvisoria o trasferimento”.
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