“Al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci
segreteria.presidente@regione.sicilia.it
epc :
All’Assessore Istruzioni e Form. Prof. Roberto Lagalla assessore.istr.form@regione.sicilia.it
Al Presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali anche straniere Rosa Bindi bindi_r@camera.it
Oggi come Responsabile Regionale USB Formazione Sicilia e soprattutto come ex lavoratore dipendente dello IAL SICILIA mi chiedo perché non c’è ancora un solo indagato allo IAL Sicilia?
La domanda che nasce spontanea è proprio questa, perché per alcuni di noi comuni mortali che abbiamo lavorato all’interno di questo ente e che abbiamo patito sulla nostra pelle tutte le malefatte di alcuni soggetti che hanno amministrato questo ente, come ad esempio assunzioni a tempo indeterminato, aumenti di livello, rateizzazioni dei propri debiti e per ultimo i passaggi diretti del 22/04/2016 (data in cui si licenziava) solo per gli Unti del Signore, naturalmente tutto questo nel frattempo che i lavoratori non venivano retribuiti anche se l’ente riceveva finanziamenti pubblici e in alcuni periodi risparmiava non solo i costi del personale ma anche di gestione grazie al fatto che usufruiva della CIGD malgrado non fosse un’azienda, ma forse è meglio che ci fermiamo qua per quanto riguarda la CIGD per non addentrarsi in quella che risulterebbe poi la più grande TRUFFA da quando l’uomo stesso inventò le truffe, visto che non si capisce come pur non essendo gli enti aziende e i lavoratori non avere mai versato nessuna quota si è potuto erogare questo ammortizzatore sociale.
Oggi non c’è bisogno né del Tenente Colombo e né tanto meno dell’Ispettore Kojak per appurare i tanti reati e le violazioni del CCNL all’interno di questo ente di formazione, basterebbe soltanto leggere il verbale dell’INPS n. 0005967052 DDL del 14/03/2016 e far scattare subito le manette per appropriazione indebita di assegni familiari nei confronti dei lavoratori a l’ultimo presidente dello IAL SICILIA, visto che nel Verbale in questione recita che il caro datore di lavoro si è compensato con lo stato i soldi dei lavoratori .
Ma quello che colpisce di più in questa vergognosa vicenda è che da anni esistono intercettazioni ambientali dove si parla di una COMPRAVENDITA DELLO IAL SICILIA FU IAL CISL SICILIA (con NOMI e COGNOMI di sindacalisti ex sindacalisti e politici) di RENDICONTAZIONE FASULLE riportate dal giornale On Line Tempo Stretto che risalgono al 21/03/2014 e di un esposto denuncia presentato alla Procura della Repubblica, dichiarazioni rilasciate spontaneamente in un social network dall’ex Dirigente Generale Dottoressa Annarosa Corsello, nel quale dichiara che durante un controllo all’interno dei locali dello IAL SICILIA sono stati trovati degli assegni circolari dentro una cassaforte, nonostante tutto questo, a oggi stranamente non c’è ancora un solo indagato . Per non parlare di alcuni reati e domande senza risposte che la USB ha riscontrato, a tutela dei propri iscritti, e ha fatto presente alla curatela durante questi mesi, come: appropriazione indebita degli ASSEGNI FAMILIARI, del TFR, della CESSIONE DEL QUINTO, BENEFICI di POLIZZA, dello strano DDG 694 del 28/02/2016 (dove invece di togliere l’accreditamento allo IAL SICILIA viene tolto allo IAL CISL SICILIA – praticamente un ente che sulla carta in teoria non esiste più dal 2011), poi naturalmente ha segnalato i 2 CONTI CORRENTI dove transitano ingenti somme di denaro nonostante i lavoratori non venivano retribuiti, le 2 FATTURE una di circa 50.000,00 euro e l’altra di circa 20.000,00 euro pagate ad associazioni riconducibili agli amici degli amici di questa cerchia magica, l’inspiegabile finanziamento da parte dell’assessorato in assegni circolari, è risaputo che essendo finanziamenti FSE dovevano transitare dal conto dichiarato dall’ente per la tracciabilità.
Per arrivare infine alla ciliegina sulla torta e cioè lo strano FALLIMENTO di questo ente, il fallimento causato da un misero debito di soli 3.500,00 euro circa, certo è strano soprattutto se poi si pensa a come si è potuto pagare, ancor prima del debito, alcuni dirigenti dello IAL SICILIA, visto che si dava priorità a saldare ingenti rimborsi chilometrici a soggetti come ad esempio il nostro caro DIRIGENTE GENERALE Massimiliano Ciccia nel giugno del 2013 quando proprio in quel periodo i lavoratori non venivano retribuiti, il quale era ammirabile come da buon padre di famiglia, e soprattutto da ex autista trasformatosi in grande manager si arrogava il diritto di far stringere la cinta e a chi no, difatti era lui a decidere chi doveva ricevere acconti e chi poteva andare “.
COSTANTINO GUZZO, Responsabile Regionale USB Formazione Sicilia
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