L’occupazione, da parte delle compagne e dei compagni della Comunita’ Resistente Piazzetta, dell’ ex locale della catena multinazionale degli Hard Rock Cafe, per dare vita al CPO COLAPESCE, mette sotto i riflettori l’UNICREDIT, proprietaria dell’immobile occupato, la banca onnipresente a Catania, dall’Università agli appalti pubblici (come il mega appalto per la riqualificazione di Corso Martiri della Libertà) dagli sfratti all’appropriazione di beni immobili attraverso il mancato pagamento di mutui.
– MUTUI, SFRATTI E…
Unicredit è proprietaria dei locali dell’ex Hard Rock Cafe di Catania, immobile dal valore di quasi 700 milioni di euro, perchè non è stato pagato regolarmente il mutuo.
Dopo lo sfratto, il locale è stato chiuso e abbandonato a se stesso, mentre il brand si è trasferito a Venezia.
Adesso, la banca rivuole il locale sgombrato dalla presenza dei Colapesce, per richiuderlo, difficile trovare acquirenti. Lo scenario di tutto questo è al numero 10 di via Cristoforo Colombo, in una zona che confina con diversi quartieri popolari, a duecento metri da piazza Duomo, una vasta area dove proprio l’Unicredit “vanta” tanti sfratti eseguiti e da eseguire per mutui non pagati o pagati con discontinuità.
– NON SOLO SFRATTI, ANCHE ARMI NUCLEARI
UNICREDIT è la banca che ha dichiarato utili in crescita e distribuito dividendi ai suoi azionisti senza neanche un centesimo in meno all’anno precedente. E’ il secondo gruppo bancario italiano, responsabile tra l’altro di finanziamenti a progetti di costruzione di armi nucleari e l’import export di materiali militari in aree di guerra.
Inoltre, è promotore di fondi di investimento che vanno a speculare sui prodotti alimentari di base, contribuendo a diffondere la fame nel mondo.
– UNICREDIT E IL MEGA CANTIERE CATANESE
E’ stato avviato a Catania, inaugurato in pompa magna dal sindaco Enzo Bianco(PD), il mega cantiere per la riqualificazione di Corso Martiri della Libertà. Chi ha vinto l’appalto? Non poteva mancare l’Unicredit, presente con “Capital Development”, società controllata al 100% , appunto, da l’Unicredit. Il “caso” ha voluto che la “Capital Development” aveva precedentemente rilevato la società “Parnasi Costruzioni” , titolare di 5 progetti, uno dei quali è proprio quello di Corso Martiri della Libertà. Da notare, che la stessa banca del mega appalto, è la stessa banca che ogni anno incassa dalle casse comunali, quindi dalle tasche dei cittadini catanesi, circa 10 milioni di euro, gli interessi maturati per i prestiti assegnati al comune di Catania.
– LO SCONTRO CON L’UNICREDIT E’ APPENA INIZIATO
Ieri, presso il neonato CPO COLAPESCE, si è tenuta un’assemblea aperta, a cui hanno partecipato un centinaio di compagn*, e anche alcuni abitanti della zona.
Tanti gli interventi, fra i quali quelli dei rappresentanti del CSA OFFICINA REBELDE, del GAPA, della FEDERAZIONE DEL SOCIALE USB, del CPO “GRAZIELLA GIUFFRIDA”, del PCI, di CATANIA BENE COMUNE, dell’associazione GAMMAZITA, del collettivo RED MILITANT e dell’ARCI.
Filo conduttore di quasi tutti gli interventi lo scontro del CPO COLAPESCE con l’Unicredit, un conflitto che dev’essere sostenuto e fatto proprio dalle organizzazioni che a Catania sono realmente impegnate nella lotta contro lo sfruttamento capitalista. Lo scontro con il colosso bancario è un’ottima opportunità per mettere a nudo la macelleria sociale che determinano le banche, e l’Unicredit in modo particolare.
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