Si è svolto ieri a Catania, presso l’aula Coppola del Comune, il convegno “IL DIRITTO ALLA PRIMA CASA”, organizzato dalle associazioni dei consumatori “AIACE” e “CONSITALIA”. Artefice della lodevole iniziativa Fabio Micalizzi, presidente regionale dei Consitalia e noto per le sue battaglie e le sue denunce alle Procure in difesa dell’ambiente e contro il malaffare.
Il convegno è stato caratterizzato da un nutrito numero di interventi di avvocati e rappresentanti di associazioni antiusura e antiracket , che, in gran parte hanno messo in evidenza gli attacchi che subiscono coloro che non riescono più a pagare il mutuo per la prima casa, a causa della perdita del lavoro o per una riduzione sostanziale del reddito.
Due gli interventi di natura politica, quello dello studioso indipendentista Mario Di Mauro e di Orazio Vasta, militante dell’USB.
– Mario Di Mauro, presidente dell’Istituto TerraeLiberAzione:
” L’emergenza casa (=penuria di abitazioni) in Sicilia NON ESISTE – è una invenzione del mercato capitalistico-coloniale, aggravata dal parassitismo usuraio che muove un sistema fiscale & bancario famelico e truffaldino, intrappolato strutturalmente nella crisi irrimediabile del DEBITO pubblico.
L’attacco sistemico alla PRIMA CASA è un effetto di questo meccanismo che ha determinanti geopolitiche aggravate dal provincialismo italidiota . E col Mondo non si scherza!.
L’emergenza casa in Sicilia non esiste. Abbiamo 913.000 case vuote – almeno un terzo in lento degrado…
L’emergenza casa in Sicilia non esiste. Le case ci sono, anche troppe! E comunque non servono nuovi “ghetti”, case di serie b per cittadini di serie c.
Due domande: Quali Case? E Dove?. E’ tempo di nuove città, di rigenerazione urbana, di recupero pianificato di intere aree, di difesa dinamica e produttiva del Paesaggio storico-naturale!. Per ri-abitare nella Bellezza e in piena Co-Scienza un Paesaggio storico-naturale che al momento non ci meritiamo!.
Quello italiano –in generale- è uno dei territori più maldestramente antropizzati del mondo, e le peggiori speculazioni –sia chiaro- sono state sviluppate con tanto di pianificata legalità, di cui i “condoni” –a pagamento- costituiscono solo una demenziale e demagogica appendice, per “fare cassa”. Il paesaggio è la proiezione materiale di Forze mentali che formano un certo “carattere nazionale”. L’emergenza casa in Sicilia non esiste. Abbiamo 913.000 case vuote, interi paesi svuotati con conseguente degrado o “esproprio” dei loro territori… mentre centri e periferie di molte nostre città -e interi Territori- versano in condizioni insostenibili, spesso avvelenati da ogni tipo di inquinamento e solitudini che si traducono anche in patologie curate poi dalla Sanità pubblica: per esempio, quanto ci costa l’inquinamento da petrolchimica colonialista in Sicilia? “.
Orazio Vasta, giornalista freelance e militante della Federazione del Sociale USB:
” C’è una questione casa, che riguarda una larga fascia di cittadini catanesi che non solo non può accedere a nessun mutuo per la prima casa, ma che non riesce a pagare l’affitto, perché con poco reddito o, addirittura, senza reddito. C’è, in questa città, come confermano i recenti dati Istat, elaborati dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali, una POVERTA’ DIFFUSA.
Catania è una città dove 313.000 abitanti residenti, cioè la metà della popolazione, vivono con un reddito inferiore ai 15 mila euro l’anno.
In particolare, su 165.000 cittadini, 61.000 (il 37%) può contare solo su un reddito inferiore ai 10 mila euro l’anno, e altri 21 mila (il 13%) su un reddito da 10 mila a 15 mila euro l’anno.
La disoccupazione, dai 15 ai 74 anni, colpisce il 41,6% della popolazione. E Il 40% dei giovani catanesi, tra i 15 e i 29 anni , non studia e non lavora, mentre c’è un 18% dei catanesi che vive senza reddito . Tutto questo, ovviamente, causa anche sfratti per morosità: nel 2016, a Catania, le richieste di esecuzione di sfratto sono state 8.478, nei primi mesi del 2018 sono previsti oltre 4000 sfratti esecutivi. In questo panorama di POVERTA’ DIFFUSA una massa di domande per accedere al famigerato Reddito di Inclusione Sociale (REIS). A Catania ne sono attese circa 25mila. Intanto, l’Ufficio Casa del Comune di Catania ha censito – dato fine gennaio 2018- ben 750 nuclei famigliari SFRATTATI e 610 famiglie nell’elenco comunale del “DISAGIO ECONOMICO”.
Invece, nelle GRADUATORIE dell’IACP ci sono circa 4000 famiglie in attesa di un alloggio popolare. A Catania esistono 10mila case sfitte, mentre ci sono 1300 case popolari dell’IACP che risultano “occupate”: da chi? . Intanto, assistiamo al caso dei “DISAGIATI” in cattedrale ( nella foto di Mario Antonino Ingegneri) e ad interi nuclei familiari che vivono in condizioni assolutamente disumani :la loro casa è un sottoscala, un garage, un’auto…”.
” A LIBRINO – denuncia il militante dell’USB – c’è una anche realtà tragicomica. Assegnati, nell’estate 2017, dal comune, in via Moncada 16, 24 alloggi popolari, argomento di un servizio di STRISCIA LA NOTIZIA , perché cadono a pezzi sulla testa di chi li abita. Adesso ci sono 96 alloggi popolari che saranno consegnati, così ha fatto sapere recentemente il comune, all’inzio del 2019. Si tratta di alloggi frutto dell’ ennesima ristrutturazione del PALAZZO DI CEMENTO, che ha preso il nome Palazzo Leone”.
“Ma, a Catania – continua Orazio Vasta – non ci sono SPAZI SOCIALI e non ci sono gli ALLOGGI PER LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI UNIVERSITARI, costretti a subire affitti assurdi. Nell’ex Hard Rock Cafè, in via Cristoforo Colombo 10, chiuso e abbandonato dal 2008, è sorto il CENTRO POPOLARE OCCUPATO “COLAPESCE”, diventato punto di riferimento per il quartiere e dove si svolgono tante attività: doposcuola per i bambini, un’aula studio, laboratori artistici, attività musicale, assemblee, sportelli d’informazione contro lo sfruttamento. Un altro edificio, l’ex Hotel Costa, in via Etnea 551, già residenza universitaria, chiuso da 10 anni, l’1 febbraio è stato occupato da gruppo di studentesse e studenti universitari, che l’hanno dichiarato STUDENTATO OCCUPATO “95100”. Nella stessa serata il “95100” è stato sgomberato con un massiccio intervento di Digos e celerini. L’ex hotel è stato nuovamente chiuso. Potenzialmente l’ex Hotel Costa ha circa 300 alloggi. E resta chiuso, per una controversia fra l’ERSU e la proprietà Massimino iniziata nel 2008″.
“La Federazione del Sociale USB – ha concluso Vasta – attraverso AS.I.A., l’associazione Inquilini Assegnatari, parte integra della FdS, ha aperto anche a Catania la VERTENZA CASA, e come prima istanza chiede l’immediato BLOCCO DEGLI SFRATTI, DEGLI SGOMBERI, DEI PIGNORAMENTI. La nostra mobilitazione per il DIRITTO ALL’ABITARE, è al di fuori dai sindacati gialli, sempre pronti ai compromessi sfavorevoli agli inquilini. Chiediamo la realizzazione di alloggi popolari (ERP), la riqualificazione delle aree urbane sfitte, il blocco della privatizzazione e della vendita del patrimonio abitativo pubblico e un piano di prevenzione e di tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e da calamità naturali. Chiediamo, come AS.I.A. , alle parti interessate, dal Comune di Catania all’IACP, alla stessa Regione siciliana di essere presente in tutti gli incontri, i tavoli e le “cabine di regia” dove è prevista la presenza del sindacato. L’USB è un sindacato di classe, di lotta per i diritti, non è il sindacato che cerca e fa favori ed incamera assessorati e ministeri”.
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mario di mauro
lo rilanciamo se possibile dal blog http://www.terraeliberazione.wordpress.com previa autorizzazione – che attendiamo alla mail edizioniterraeliberazione@gmail.com – saluti.