Menu

Lampedusa. Contro lo sciopero del 15 e 16 giugno il sindaco scrive al presidente della Regione Sicilia

I lavoratori ecologici del raggruppamento di imprese in servizio a Lampedusa sono senza stipendio da diversi mesi, USB proclama uno sciopero per il 15 e 16 giugno. Contro lo sciopero il sindaco di Lampedusa Totò Martello che scrive al presidente della Regione Sicilia Sebastiano Musumeci e alla Usb chiedendo di “desistere o differire lo sciopero, appurato che sussiste il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati”. Di seguito la lettera del sindaco:

Con riferimento alla proclamazione dello sciopero da parte della Ditta affidataria del servizio di igiene ambientale per le giomate del 15 e 16 giugno pv, appurato che sussiste il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati, con la presente si richiede alla S.V. la precettazione al fine di invitare l’unione sindacale che legge per conoscenza la presente, a desistere ovvero a differire lo sciopero ad altra data, ovvero a ridurre la duata, ovvero imporre di osservare misure idonee ad assicurare livelli di funzionamento compatibili con la salvaguardia dei diritti costituzionalmente tutelati, prescrivendo la prestazione del servizio ad un numero di lavoratori adeguato a garantire lo svolgimento dei servizi minimi essenziali. Quanto sopra appare più che necessario alla luce dei numerosi turisti presenti sull’Isola, nonché in vista degli arrivi previsti per il fine settimana. Invero, un inadeguato servizio di igiene ambientale porterebbe a risvolti nefasti non solo per l’immagine dell’Isola, già fortemente compromessa dal flusso migratorio, ma anche e soprattutto per la salute e la pubblica incolumità. Del resto, non può non tenersi in considerazione l’impegno dimostrato da questa amministrazione, sin dal suo insediamento, per ridurre la forbice dei ritardi nei pagamenti alla Ditta e come questi dipendano, inevitabilmente, dai trasferimenti regionali. Quest’ultimi, infatti, risultano essere fermi all’anno 2017, con conseguente impossibilità da parte dell’Ente di poter provvedere ai pagamenti correnti in favore della Ditta. A tal proposito si reitera, anche in questa sede, la richiesta di anticipazione della 1 trimestralità 2018 formulata con nota prot. n. 8590 del 11/06/2018. Da ultimo, preme comunque sottolineare come, giusto Capitolato d’oneri allegato al Contratto d’Appalto rep.n.3/2009, artt. 1 – 21, in essere con la Ditta affidataria del servizio, il servizio di raccolta dei RSU deve essere garantito egualmente dall’Impresa con propri capitali e organizzazione in quanto servizio pubblico essenziale sospendibile solo per dimostrata causa di forza maggiore che non si rinviene nel mero ritardo nel pagamento degli ultimi canoni.

Aldo Mucci, USB L.P. Sicilia, risponde:

A proposito di pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente chiediamo al Signor Sindaco se tra questi diritti non vi è anche quello dei lavoratori, i quali hanno il sacrosanto diritto di “sfamare le famiglie”. Per quanto riguarda le preoccupazioni del Sindaco circa i numerosi turisti presenti sull’Isola,siamo sicuri che questi comprenderanno e probabilmente si accosteranno ai lavoratori per sapere e farsi spiegare perché un prestatore di un servizio così importante non viene pagato. L’amministrazione comunale di Lampedusa nella lettera inviata al Presidente della Regione, ha omesso di scrivere una cosa importante. I lavoratori delle RTI ISEDA SEA SEAP alla data odierna (senza retribuzione) continuano con abnegazione e scrupolo a spazzare e raccogliere i rifiuti dell’Isola.

Non si può più parlare di momento particolare, trattandosi di emergenza costante, a fronte di assenza degli invocati interventi risolutivi. La grave e mortificante situazione economica di interi nuclei familiari, sempre più privi di qualsiasi reddito e sostenuti esclusivamente dal buon cuore degli amici o parenti, con interventi certamente non esaustivi.  Ad oggi, nessun  sentore  fa prevedere l’auspicata inversione di tendenza, essendo ormai acclarata l’incapacità gestionale degli organi a qualsiasi livello istituzionalmente deputati alla risoluzione delle tante problematiche emerse. Il persistere di detta situazione ci vedrà costretti a proclamare ulteriori scioperi e sit-in, senza escludere l’ipotesi di “accampare” i lavoratori e le loro famiglie all’ingresso della casa comunale.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *