Menu

Milazzo. La lotta nella Valle del Mela contro il superinceneritore leghista

“La Lega odia la Valle del Mela. La Valle del Mela odia la Lega: mai col partito degli inceneritori e del regionalismo differenziato.

Gli scorsi mesi hanno visto, anche nella Valle del Mela, un susseguirsi di cambi di casacca di politici locali di lungo corso, in cerca di una nuova ‘poltrona’, accompagnata dai lauto salario e comodi privilegi.

La loro meta è la Lega Nord, ovvero il vincitore di turno. Nessuno di questi ‘salta fossi’ sembra ricordare che la Lega Nord è stata al potere per tutta la seconda repubblica. Alleato con il peggiore Berlusconi, è un partito antimoderno, antimeridionale, reazionario e, senza vergogna, legato organicamente con le organizzazioni del neofascismo italiano.

Allo stesso tempo, mentre in una becera operazione di marketing cerca di far dimenticare ai meridionali anni di insulti e vessanti politiche contro il sud, mina scientificamente il benessere degli uomini e donne, figlie e figli, del mezzogiorno e della nostra Sicilia, cercando attraverso il ‘regionalismo differenziato’ di togliere fondi alle scuole e agli ospedali del sud, tra gli altri servizi, per darne di più al nord.

Cos’è chi, dimentico di tutto questo e in cambio di una oleata posizione, china il collo di fronte al padrone di turno, se non un traditore antisiciliano?

Ancor più vero è questo nella Valle del Mela, il cui popolo ha respinto un attacco mortale da parte della multinazionale a guida lombarda A2A, che ha cercato in tutti i modi di imporre il mega-inceneritore del Mela. A2A, è bene ricordarlo, raccoglie profitti che vanno nelle casse dei Comuni di Milano e Brescia e per una parte minore nelle tasche di Matteo Salvini, suo azionista di minoranza.

I leghisti della Valle del Mela sono quindi traditori due volte. Impensabile per chiunque abbia una coscienza integra andare col partito degli inceneritori, dopo essersi dichiarato contro. Ma questo concetto è inaccessibile, evidentemente, all’ex assessore di Milazzo Damiano Maisano, tra gli altri.

Fortunatamente, la lotta all’inceneritore ha costruito negli anni saperi, consapevolezza e mobilitazione. È diventata una lotta patrimonio di tutti, trasversale, che incarna la voglia di rendere concreto un futuro oltre la schiavitù dall’industria pesante, imposta 60 anni fa alla Valle del Mela, come ad altre comunità sacrificate del sud. Un modello di industrializzazione senza sviluppo, che ha estratto profitti, pagati con la marginalizzazione, la malattia, la distruzione.

La Valle del Mela è più sveglia che mai, riconosce i suoi nemici ed è pronta a lottare fin quando sarà necessario. Lo tengano a mente i traditori. Le sue energie migliori sono rivolte a contrastare il capitalismo estrattivo che i governi centrali riservano al meridione e alla Sicilia, difendendo strumenti di tutela indispensabili, come il Piano Paesaggistico d’ambito 9, che la regione siciliana deve al più presto ri-approvare salavaguardandone le funzioni, ma anche a costruire concretamente nuovi modi di stare insieme e relazionarsi al territorio.

Tra questi spicca la campagna regionale #LassalaPeddiri per l’abolizione della plastica inutile e dannosa. Nata nelle Valle del Mela, la campagna è la risposta concreta agli inceneritoristi, agli affaristi e agli speculatori dei rifiuti. Perché il miglior rifiuto è quello che non si crea.

Fino alla VIttoria”.
Comitato No Inceneritore nella Valle del Mela

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *