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Catania. La Stm è una minaccia per tutta la città, ma il prefetto tace

Qual è il numero reale delle lavoratrici e dei lavoratori della STMicroelectronics di Catania risultati ad oggi positivi al Coronavirus?

 Qual è il numero reale delle lavoratrici e dei lavoratori che si trovano ad oggi in quarantena assieme ai loro familiari?

Qual è il reale motivo perché il Prefetto e il Direttore dell’ ASP non decidono d’intervenire nemmeno per constatare  cosa accade nello stabilimento STM dove lavorano non meno di 4 mila persone?

Qual è la reale motivazione che permette di lasciare attiva la cucina, gestita da una azienda con l’utilizzo del locale adibito a mensa e, inoltre, con l’ingresso all’interno dello stabilimento di persone esterne?

Queste domande, che attendono risposte immediate, rendono chiaro lo scenario che si apre parlando della STM di Catania, scenario dove il management aziendale ha solamente annunciato l’ avvio della sanificazione dei locali interessati dai contagiati, ma nella continuità delle attività lavorative.

Davanti a questa situazione, a dir poco devastante, la Federazione del Sociale USB Catania, esprimendo la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della STM di Catania colpiti dal Coronavirus  e a coloro che sono in quarantena, CHIEDE al Prefetto e al Direttore dell’ASP un intervento immediato per fermare la produzione  della STM, chiudendo lo stabilimento, mettendo in sicurezza la vita di oltre 4 mila persone e permettendo la sanificazione totale, in assenza delle lavoratrici e dei lavoratori, dell’intero stabilimento.

LA SALUTE DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLA STM NON SI CONCEDE ALLA CONFINDUSTRIA E Al SUOI LACCHÉ.

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