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Decreto Rilancio Italia: fondi alle grandi imprese e briciole a chi è stato impoverito dalla crisi

Nei giorni scorsi, a reti unificate, si è consumata l’ennesima farsa da parte del Governo Conte: quella del decreto “Rilancio Italia”, destinato nelle dichiarazioni del governo ad avviare la ripresa del paese. Cosa si intenda per ripresa del paese è molto chiaro, leggendo il decreto: mentre sono destinate irrisorie misure ad un nuovo Reddito di Emergenza, che costituisce solo una elemosina di 800 euro in due rate e non andrà nemmeno lontanamente a coprire le esigenze dei nuclei familiari più in difficoltà, piovono aiuti a pioggia, di ogni sorta e di ogni genere, alle grandi imprese, dati spesso senza alcun controllo sulle modalità di utilizzo e che rischiano di diventare l’ennesima occasione di speculazione /per la classe politica e padronale di questa nazione. Il Governo Conte si dimostra, una volta di più, schiavo di Confindustria, evidenziando come i soggetti da salvare ad ogni costo siano le grandi  imprese quando milioni di italiani, in particolare lavoratori e lavoratrici precarie, dipendenti, in nero, ma anche piccoli artigiani e commercianti sono oramai ridotti alla fame ed allo stremo. La stessa logica che porta a proporre una sanatoria sui permessi di soggiorno ridicola, della durata di sei mesi, il tempo per i migranti di farsi sfruttare dai caporali nelle campagne per poi ritornare a divenire invisibili. In questo contesto i buoni alimentari, i contributi per gli affitti non sono assolutamente sufficienti a coprire il fabbisogno e la cassa integrazione che milioni di lavoratori e lavoratrici attendono continua a tardare. Si parla di circa diecimila sfratti in arrivo, a Settembre, nell’area di Catania ed in tutta la Sicilia di più di 100.000, su circa 140.000 provvedimenti di cassa integrazione che devono essere erogati. Solo un dato, per rappresentare con evidenza il peso che hanno le imprese rispetto alle esigenze del pubblico: mentre al comparto della scuola vengono stanziati 1,5 miliardi di euro alla sola Alitalia ne vengono stanziati tre.

Tutto questo è scandaloso e non siamo disposti ad accettarlo, anzi siamo pronti a lottare e ad organizzarci per contrastarlo!

Per questo, come “CATANIA PER IL REDDITO DI QUARANTENA”, nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento necessario, invitiamo tutte e tutti all’ incontro che si terrà oggi 19 maggio al C.S.P.  Graziella Giuffrida alle ore 18:30, in Via Vittorio Emanuele 436.

Rispetto allo scandaloso ritardo nella erogazione della CASSA INTEGRAZIONE costruiamo subito un presidio di controinformazione e lotta per venerdì.

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