Presidio ieri stamattina in Piazza Università a Catania, davanti la sede del rettorato, da parte di studentesse e di studenti universitari iscritti nell’ateneo etneo per denunciare la situazione degli “Irregolari”. Gli “irregolari” sono quelle studentesse e quegli studenti fuori corso, iscritti regolarmente all’ateneo di Catania per più della durata legale del corso, ma non iscritti al corso di studio. “Come se non bastasse – denunciano dal presidio – “la scadenza della sovrattassa per gli irregolari, pari a 200 euro, è stata anticipata a ottobre. Ciò avviene proprio in un momento di profonda crisi per le classi popolari: il lockdown, scaturito dall’emergenza Covid, ha causato enormi difficoltà economiche soprattutto alle famiglie a basso reddito”.
“Il diritto allo studio” – evidenzia il presidio – “dovrebbe essere garantito e questa decisione dell’ateneo di Catania rischia di compromettere la carriera universitaria di tutte le studentesse e di tutti gli studenti per i quali questi 200 euro con scadenza così vicina sono insostenibili”.
Oltre a rendere visibile la questione degli “Irregolari”, lo scopo del presidio era quello di poter incontrare il rettore Francesco Priolo, ma il portone sbarrato del rettorato non prometteva alcun incontro. Ad un certo punto, da una delle finestre del palazzo universitario, un impiegato dell’ateneo ha contattato il presidio riferendo che il rettore era disponibile ad incontrarsi con una delegazione composta da 4 persone.
Il risultato dell’incontro?
Ecco, in sintesi, la risposta del rettore: ”Il contributo da 200 euro dovuto dagli studenti definiti ‘irregolari’, ossia non in regola con i criteri relativi al numero di anni di iscrizione, è stabilito dalla legge di Bilancio per il 2017 (l. 232/2016)… Importante sottolineare che 200 euro è il valore minimo e che in altri Atenei si applicano cifre ben diverse. La scelta di tenere al minimo questo importo è coerente una politica di tassazione che viene incontro agli studenti”.
Insomma, il rettore ha riconfermato tutto quello per cui le studentesse e gli studenti hanno protestato : “Chiusura netta da parte del rettore – commenta una studentessa della delegazione – neanche un minimo passo verso le nostre richieste. Non ha preso neanche in considerazione la possibilità di rinviare la scadenza di ottobre per il versamento delle 200 euro. Nulla! A chi ha fatto notare che tante e tanti pagheranno in ritardo, il Magnifico Rettore ha aggiunto che questo comporterà solo una mora (60 euro, nda)”.
A questo punto il presidio ha deciso di proseguire la mobilitazione e a giorni si svolgerà una pubblica assemblea universitaria per decidere il da farsi.
La lotta continua.
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Lucrezio
Come se chi fatica a raccimolare 200 euro riuscisse anche a tirare fuori altri 60 euro!
Per caso questo Magnifico Rettore è imparentato con la Regina Maria Antonietta?