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Catania. Arriva Salvini e la città diventa una intollerabile distesa di zone rosse

Per il processo a Salvini la città  di Catania viene trasformata in una intollerabile distesa di zone rosse. Sia dentro che fuori il palazzo di giustizia sarà tutto blindato: dentro, sospese quasi tutte le udienze degli altri processi, chiusi gli uffici per il pubblico, divieto di accesso per “persone che non svolgano la professione legale”. Per la stampa accesso agli spazi previsti solo con un accredito. Fuori, divieto di parcheggio nel piazzale antistante il palazzo di giustizia di Piazza Verga anche per avvocati e magistrati, sia per le auto private sia per quelle di servizio. Il Comune di Catania, d’intesa con la Questura, ha varato “un vasto piano di provvedimenti inibitori della circolazione viaria”. Dalle ore 6 alle 14 del 3 ottobre non si potrà transitare nelle strade attorno al tribunale per un raggio di centinaia di metri, mentre in tutta la zona è stato istituito dalla sera precedente il divieto di sosta con rimozione forzata. La zona del Porto, inoltre, subirà  limitazione alla libera circolazione  viaria e pedonale, considerato che da oggi a sabato si svolgeranno delle iniziative leghiste a sostegno del loro kapo.

Intanto sabato, con appuntamento in Piazza Trento alle ore 10, non distante dal Tribunale, è prevista una manifestazione contro Salvini e la Lega. E in queste tre giornate d’invasione leghista  sono anche previste diverse iniziative in tutta la città.

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3 Commenti


  • Calogero

    Mi chiedo come mai questo processo non venga fatto presso una aula bunker.

    Poi vorrei capire se questa non è una istigazione contro lo stato.


  • Aldo

    È una intollerabile istigazione a disordini di piazza che andrebbe contrastata con una ferma decisione della questura nell’impedire manifestazioni anche in presenza del rischio covid..


    • Redazione Contropiano

      Ci sembra grave che non si veda la realtà: la “repressione” viene in questo caso esercitata dallo Stato. Ma non contro i salviniani (come ingenuamente sembrano auspicare alcuni commentatori), ma contro chi cercherà di contestarlo.
      Invocare “repressione”, senza fare i conti con la situazione reale, non è proprio il massimo della saggezza…

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