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Catania. Partecipato e combattivo corteo del sindacalismo di base

Anche a Catania lo sciopero indetto dal sindacalismo di base e conflittuale ha riscontrato una forte partecipazione di  lavoratrici, lavoratori, disoccupati, precari, pensionati, sfrattati, studenti medi e universitari.

Assieme a loro le sindacaliste e i sindacalisti di Cobas, Cub e Usb, associazioni, collettivi, movimenti e partiti della sinistra radicale.

Si è  svolto un corteo  che ha attraversato la via Etnea fino alla prefettura dove una nutrita delegazione sindacale è stata ricevuta dal Capo Gabinetto. Un corteo  con i testa lavoratrici e lavoratori come  i riders che da poche settimane hanno revocato la loro iscrizione alla Cgil per aderire all’USB:

Siamo contenti – dichiarano i riders – di essere oggi  (ieri per chi legge) qui, perché finalmente abbiamo una voce, l’USB. Una voce per criticare un accordo al ribasso firmato da CGIL CISL e UIL che peggiora le condizioni che avremmo potuto avere con il contratto della logistica.

I festivi non riconosciuti, gli straordinari pagati al 10%, i permessi maturati riconosciuti soltanto al 30%, la paga misera rispetto ai rischi che corriamo costantemente sulla strada. Un accordo al ribasso che non ci è stato permesso di criticare dentro la Cgil di Catania.

Siamo qui oggi per lottare per le nostre rivendicazioni, siamo qui oggi per lottare perché la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori venga riconosciuta anche nel nostro settore, siamo oggi qui per lottare contro ogni accordo penalizzante. Noi siamo il sindacato, noi siamo il conflitto!“.

Anche il corteo catanese, come tutti gli altri che si sono svolti in tantissime città del paese – in Sicilia, oltre a Catania, corteo a Palermo e presidio a Ragusa – è  stato coloratissimo, inoltre, ha visto la partecipazione di lavoratrori e lavoratori provenienti da altre provincie, come gli aderenti alla CUB provenienti da Enna, Caltanissetta, Piazza Armerina, Trapani, San Michele di Ganzaria.

Presenti al corteo i combattivi ATA dell’USB con un proprio striscione che riportava lo storico ma sempre attuale slogan “Senza bidelle/i non si aprono i cancelli”.

Attivissima la presenza dei COBAS, caratterizzata durante il corteo dagli interventi al microfono della professoressa Giorgia Listì che, denunciando lo sfruttamento padronale e la repressione delle lotte, ha sottolineato la necessità dell’unità nella lotta del sindacalismo di base.

Per la CUB, Sandra Giuffrida ha denunciato l’ insostenibile gestione degli alunni disabili: “Chiediamo di essere internalizzati per una nostra tutela e naturalmente per quella dei disabili.Il Governo Draghi non può lasciarci soli”.
Per l’USB  l’intervento della professoressa Claudia Urzì , responsabile provinciale di USB Scuola Catania, che, analizzando la situazione politica e sociale, ha elencato tutte le vertenze in corso, evidenziando l’importanza dello sciopero generale indetto unitariamente dal sindacalismo di base.

Francesco Tomasello, responsabile regionale della CUB, fra l’altro, ha denunciato che in alcune scuole della Sicilia le lavoratrici e I lavoratori in sciopero sono stati sostituiti con altro personale: “un fatto grave che invalida il diritto allo sciopero!”.

Non è  mancata la voce di ASIA USB: Orazio Vasta, evidenziando la gravità della questione abitativa a Catania, ha fortemente criticato “la richiesta del Sunia Cgil di Catania alla prefettura per una sorta di programmazione degli sfratti”.

 

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