È accaduto a Catania durante la manifestazione organizzata da COBAS, CUB e USB in occasione dello sciopero generale della Scuola indetto dal sindacalismo di base: il tandem questura-prefettura ha prima impedito il legittimo presidio in prefettura, poi l’ha limitato.
Legittimo perché, come previsto dalle normative vigenti, il 2 maggio scorso, era stato presentato da un rappresentante dell’USB Catania al Questore di Catania, attraverso la Digos, il “Preavviso di pubblica manifestazione” inerente la manifestazione per lo sciopero generale del 6 maggio indetto dal sindacalismo di base.
Dalla richiesta si evince chiaramente “che in data 6 maggio 2022, dalle ore 9 alle ore 13 presso PIAZZA STESICORO E PREFETTURA… percorso: PRESIDIO PIAZZA STESICORO CON MICROFONO APERTO – VOLANTINAGGIO – E SUCCESSIVO PRESIDIO SOTTO LA PREFETTURA…”.
Questo “preavviso di pubblica manifestazione” è stato ufficialmente accettato, ma il 6 maggio, in Piazza Stesicoro, nel corso della prima parte della manifestazione, funzionari della Questura e della Digos hanno reso noto ai responsabili della manifestazione che il presidio non avrebbe potuto continuare in Prefettura, spiegando che “è ancora vigente il Dpcm che impedisce le manifestazioni davanti ai siti sensibili“.
Dopo circa un’ora di trattative, il presidio si è potuto trasferire davanti la Prefettura, che dista appena circa 100 metri, con l’obbligo di non utilizzare il megafono per evitare denunce.
Ma ci sono stati gli interventi di un rappresentante della CUB e di un rappresentante dell’USB che hanno dissentito circa il comportamento ritenuto repressivo nei confronti di uno sciopero nazionale di lavoratrici e di lavoratori.
Nonostante il contorno fuori programma, la manifestazione si è conclusa con l’ incontro della delegazione sindacale COBAS, CUB E USB con una funzionaria prefettizia.
Dopo aver elencato le ragioni dello sciopero e la grave situazione in Sicilia collegata alla guerra in corso in Ucraina, la delegazione ha formalizzato la comunicazione di richiesta d’ informativa sul Protocollo di intesa tra Prefettura, Enti Locali ed alcune Parti Sociali circa l’ utilizzo di risorse finanziarie da investire su politiche dell’istruzione, dell’inclusione e di contrasto al disagio sociale.
La delegazione sindacale ha anche chiesto di capire chi è perché ha deciso che sotto la prefettura non si possa manifestare né informare i cittadini dei motivi della protesta. Visto che se si vuole parlare con il governo l’unico tramite é la Prefettura stessa.
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