Sabato 5 novembre, a sera, la nave tedesca Humanity 1 della Ong tedesca SOS Humanity ha fatto il suo ingresso nel porto di Catania, super scortata dalle motovedette della Guardia Costiera, con a bordo 179 profughi in fuga dai propri Paesi d’origine, dopo il passaggio dai campi di detenzione in Libia e una traversata del Mediterraneo durata 15 giorni.
Dall’arrivo della nave, il molo, sbarrato da polizia e carabinieri, registra la presenza costante di cittadini e attivisti solidali antirazzisti.
Attualmente, a bordo della nave rimangono 34 profughi, a cui viene impedito lo sbarco perché maschi adulti, mentre il governo Meloni intima al comandante di portare la nave fuori dal porto e dalle acque italiane. In assenza di autorizzazione allo sbarco dei 34 profughi a bordo, il comandante si oppone alla partenza.
Nel pomeriggio di domenica, sempre nel porto di Catania, è giunta la nave Ong Geo Barents, con a bordo 572 profughi, in gran parte maschi adulti, e sono stati fatti sbarcare un centinaio tra donne e minori.
Al largo delle coste catanesi restano la piccola imbarcazione tedesca Rise Above, con 90 profughi, e la norvegese Ocean Viking con 234 migranti, mentre Alarm Phone ha lanciato l’allerta per una nave con circa 500 persone a bordo in difficoltà nella zona Sar a est di Malta.
L’USB, costantemente presente nel porto di Catania, come lo è stata anni fa per la nave Diciotti, esprime solidarietà e vicinanza ai profughi e agli equipaggi delle navi Ong, condanna con forza la selezione arbitraria e approssimativa consumata in queste ore nel porto catanese sulla vita di questi profughi: sbarcano donne, minori e persone fragili, mentre vengono respinti i maschi adulti ritenuti sani.
Continua la campagna elettorale della destra al potere, incurante della palese violazione del diritto internazionale e della lesione dei diritti umani.
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