Fra i venti di scirocco di una Sicilia infuocata si è svolta questa domenica una grande giornata di mobilitazione a Sigonella lanciata dalla rete di movimenti e comitati contro la guerra e sindacati di base siciliani per fermare le micidiali spirali guerrafondaie, alimentate dai criminali aumenti delle spese militari e dai paralleli tagli alle spese sociali.
L’Unione Sindacale di base, al corteo con una folta delegazione anche dalle altre province della Sicilia, era presente non solo per ribadire la propria contrarietà alle basi militari NATO e americane in Sicilia, come altrove, ma anche per denunciare il ruolo liberticida della Commissione di Garanzia e del Governo italiano nei confronti di tutte quelle lavoratrici e lavoratori, personale civile e non militare, che non vogliono rendersi complici dello Stato di guerra e del genocidio in Palestina.
Dopo il blocco delle armi nei porti francesi e italiani e lo sciopero contro il transito dei missili all’aeroporto di Montichiari (Brescia), la Commissione di Garanzia vuole far rientrare il transito delle armi nei servizi essenziali per neutralizzare la possibilità organizzare scioperi
L’USB non assisterà inerte a questo ennesimo tassello di trasformazione dello Stato Sociale in stato militare e insieme ai suoi legali è in azione non solo per fermare la deriva repressiva intrapresa dalla Commissione di garanzia ma anche per fornire alle lavoratrici e ai lavoratori strumenti concreti per potersi sottrarre alla macchina bellica e dire: Non nel mio nome.
Il prossimo appuntamento di mobilitazione del movimento antimilitarista siciliano è stato già lanciato per il 2 agosto: corteo NO MUOS a Contrada Ulmo- Niscemi
Abbassate le armi, alzate i salari
Smilitarizzare Sigonella e MUOS
Fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’Italia
Fermare la guerra e il genocidio con ogni mezzo necessario
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