Nella sua affannosa corsa per cercare di invertire i pronostici di una sonora sconfitta al referendum del 4 dicembre, il guitto di Rignano sta sfoderando tutte le sue capacità clownesche, in termini di promesse, bugie e dichiarazioni muscolari contro la vera cabina di regia del progetto di centralizzazione autoritaria dei poteri a livello continentale, quell’Unione Europea che per ora non infierisce su un esecutivo in bilico, in attesa della verifica referendaria.
La forza espressa in queste settimane dal NO Sociale alla controriforma, con lo sciopero generale del 21 ottobre e la No Renzi Day del 22, troverà adeguate forme di espressione anche a Firenze, dove Il 5 novembre Renzi sarà per la #Leopolda2016.
Lo faremo attraverso una presenza militante delle realtà scese in piazza il 21 e 22.10, a indicare la strada principale in grado di aggregare un blocco sociale altrimenti alieno ai balletti legalitari e giurisprudenziali ai quali ci ha abituato un Comitato nazionale per il NO evidentemente paralizzato dalle tante anime della “sinistra” e dall’abbraccio mortale della CGIL.
Il progetto di distruzione anche formale della Costituzione rientra a pieno nella strategia dei poteri forti transnazionali, in competizione tra loro, ma sempre uniti nelle linee guida di attacco al mondo del lavoro e ai settori popolari. Le indicazioni della banca statunitense JP Morgan, i diktat della Troika europea, le pressioni del gotha dell’industria e della finanza hanno questa unica prospettiva: recuperare margini di profitto in caduta libera sul terreno della produzione attraverso la riduzione complessiva del salario diretto, indiretto e differito. Ogni intralcio a queste politiche deve essere abbattuto.
La Piattaforma Sociale Eurostop e tutte le realtà essa che la animano– tra le quali la Rete dei Comunisti – lavorano concretamente per la ricomposizione di un fronte ampio di resistenza contro queste politiche, unica via che riteniamo percorribile per dare nel nostro paese una chance alla sinistra anticapitalista e ai comunisti.
Sabato 5 novembre tutti a Firenze, contro le politiche neo imperialiste dell’Unione Europea, i diktat della JP Morgan e gli esecutivi ad essi asserviti, come quello di Matteo Renzi.
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