È stata così accolta l’istanza presentata dal Pd che chiede di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel dl omnibus: quindi la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8).
Dovranno però essere ristampate le schede, visto che i quesiti andranno riformulati in base al testo del decreto omnibus. Secondo indiscrezioni trapelate ieri dal Viminale, i tempo tecnici per rifare tutto il materiale entro il 12 e 13 giugno ci sarebbe, ma mancano ancora conferme ufficiali. Per trovare l’unico precedente simile, bisogna riandare indietro nel tempo al 1978 quando il via libera definitivo alla consultazione su legge Reale e finanziamento pubblico dei partiti arrivò a dieci giorni dalla scadenza (anche in quel caso era stata cambiata in extremis dal Parlamento la legge oggetto dei quesiti) senza comprometterne l’esito. Altro problema è poi rappresentato dal voto degli italiani all’estero, che hanno già iniziato a votare per corrispondenza sulle schede ormai superate con il vecchio quesito.
«Questa volta le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione censura l’arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro». Il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nuclearè, oltre 80 associazioni a favore del referendum contro il ritorno all’atomo, plaude alla decisione della Corte, che «ha arginato i trucchi e gli ipocriti ‘arrivedercì al nucleare e ha ricondotto la questione nell’alveo delle regole istituzionali, contro l’inaccettabile tentato scippo di democrazia». Secondo le associazioni «oggi ha vinto lo spirito democratico e referendario, hanno vinto gli italiani, che potranno esprimersi e cacciare definitivamente lo spettro del nucleare dall’Italia. Domenica prossima tutti al voto contro il nucleare e per l’acqua pubblica!».
I comitati per il referendum contro il nucleare, l’Italia dei Valori, e i verdi stanno festeggiando davanti alla Corte di Cassazione la notizia del sì al referendum per il 12 e 13 giugno. «È una grande vittoria della democrazia – ha detto il presidente regionale veneto dei Verdi, Bonessio – perchè mette al riparo i referendum da attacchi futuri con lo strumenti di eventuali altri decreti omnibus. Ora è importante continuare la campagna di informazione per raggiungere il quorum necessario il giorno del referendum».
Ascolta l’intervista a Giuseppe Onufrio realizzata da Radio Città Aperta:
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generazioneprecaria
Il 12 e 13 giugno prossimi si voterà per i referenda. Quattro saranno i quesiti referendari;2 riguardano l’acqua pubblica,uno l’energia nucleare, uno il legittimo impedimento. Ricordiamo che il voto sarà ritenuto valido se sarà raggiunto il quorum elettorale pari al 50 % + 1 degli aventi diritto al voto. Facci sapere la tua.Come voterai, o voteresti? http://generazioneprecaria.wordpress.com/sondaggioreferenda/