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Livorno. Occupato un palazzo sfitto. L’emergenza abitativa non aspetta

Questa mattina, 22 dicembre 2016, il sindacato Asia Usb ha occupato, simbolicamente per qualche ora,un’enorme palazzo con decine di appartamenti in piazza Cavallotti. L’ennesimo simbolo di una speculazione senza fine, portata avanti dalla cricca imprenditoriale del partito democratico, ai danni dei livornesi.
L’immobile in questione è di proprietà della COEM srl di Rignano sull’Arno di Bacci Andrea. Società per cui i PM Fiorentini hanno chiesto e ottenuto, neanche un mese fa, un’istanza di fallimento dopo aver ricevuto un’annotazione della Guardia di Finanza. Si parla di alcuni intrecci economici anche con la società Lucchese Calcio e di debiti per 13,78 milioni di euro.
Ma chi è Bacci Andrea? Ex socio e creditore di Tiziano Renzi da sempre vicino alla famiglie dell’ex Premier e attuale segretario del partito democratico. Renzi lo avevo proposto come amministratore delegato della Telecom Sparkle dopo avergli affidato numerose cariche nelle partecipate Fiorentine quando era sindaco. Nel 2011 con una decisione di giunta ( allora sindaco Cosimi) si dette avvio alla variante urbanistica ex Cinema La Gran Guardia. Il palazzo di via Santa Giulia, angolo Piazza cavallotti, fa parte di quella variante. Ennesima speculazione edilizia inutile e ennesima beffa nei confronti della città. Dalle informazioni in nostro possesso sembrerebbe che una porzione dell’immobile doveva essere ceduta al comune per il famoso progetto della cineteca pubblica.
Cosa succederà dopo l’istanza di fallimento? Alcune piccole ditte , anche Livornesi, non hanno più ricevuto i pagamento dovuti dalla Coam rischiando così di fallire. Decine di appartamenti resteranno vuoti. Il solito imprenditore non subirà nessuna conseguenza e nella nostra città si continuerà a speculare impunemente.
Il minimo che si possa fare è requisire temporaneamente l’interno immobile dando seguito alla delibera del consiglio comunale votata quest’estate. La giunta Pentastellata avrà il coraggio di farlo?
Dopo il fallimento pilotato del cantiere navale per costruire centinaia di appartamenti, dopo il progetto della piattaforma Offshore costata quasi un miliardo di euro senza neanche un posto di lavoro in cambio, in vista delle prossime grandi opere come la Darsena Europa e il nuovo ospedale pensiamo sia arrivato il momento di dire basta. Livorno ha già pagato abbastanza ricevendo in cambio solo disoccupazione, precarietà ed emergenza abitativa. In questa progetto criminale il Partito Democratico e la sua cricca di imprenditori e cooperative hanno giocato un ruolo centrale. Dirigenti comunali compiacenti e alcune segreterie sindacali hanno fatto il resto. La lega Nord è la destra, foraggiando un’inutile guerra contro gli stranieri e gli immigrati, hanno anch’essi il loro ruolo. Far credere al disoccupati Livornesi che i responsabili della loro situazione sono gli immigrati che “rubano” il lavoro, i servizi e le case quando in realtà esiste una chiara strategia di dismissione del patrimonio pubblico, di precarizzazione del lavoro ( ad esempio attraverso i voucher) e privatizzazione dei servizi pubblici. Per noi non esiste differenza tra un lavoratore straniero e uno Italiano. Non è certo lui il nostro vero nemico.
Per tutti questi motivi invitiamo i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e tutti quei soggetti che stanno pagando questa crisi a partecipare al presidio del giorno 14 gennaio dalle ore 17 in piazza Cavallotti. Porteremo in piazza le ragioni del NO sociale al referendum dopo che il nuovo governo “fotocopia” ha deciso di confermare tutte le riforme economiche che hanno affossato il nostro paese e la nostra città. In vista del grande corteo cittadino in preparazione a febbraio, promosso da diversi soggetti cittadini, ribadiremo ancora una volta che Livorno non deve essere territorio di conquista per nessuno.

Asia-Usb Livorno Comitato Livornese disoccupati e precari

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