Menu

Pisa. Occupata dai lavoratori la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche

Questa mattina i lavoratori del Cnr a seguito dell’assemblea contro i licenziamenti di centinaia di ricercatori precari, hanno deciso di occupare a oltranza la sede del Cnr. Qui di seguito la mozione dell’assemblea e la solidarietà della Piattaforma Eurostop:

I lavoratori del CNR riuniti in assemblea presso l’aula 27 della SEDE di Pisa evidenziando che:
         i) Il ministro Fedeli nella predisposizione della legge di bilancio e dell’atto di indirizzo, in risposta       delle richieste presentate da alcune OOSS della scuola e dell’Università ha individuato come prioritario l’investimento di circa 200 mln di euro per aumentare i salari di Dirigenti Scolastici e      Professori  Universitari;
         ii) Il governo ha individuato risorse nel decreto fiscale per procedere ad assunzioni in vari          amministrazioni  e nelle forze dell’ordine, ma non negli EPR;
         iii) l’evidente inerzia della Presidenza del CNR rispetto alla situazione del precariato e, più in generale, dell’ENTE;
quindi, prendendo atto che Ministro vigilante e governo non hanno defini to le misure economiche atte alla stabilizzazione per i precari degli EPR e del CNR, allo scopo di:
         i) ottenere nell’ambito della legge di bilancio uno stanziamento generale di almeno 300 mln di euro        (di cui 190 mln destinati al CNR) o in alternativa 10 mila assunzioni (4500 per il CNR) a partire dai          risparmi delle cessazioni 2017;
         ii) avviare da subito dopo la pubblicazione della circolare applicativa dell’articolo 20 del TU, una      trattativa sine die per la definizione del piano assunzionale e delle modalità di applicazione della          stessa nell’ente, compresa l’applicazione del comma 8 dello stesso articolo come richiesto da USB         PI e dal personale in occupazione nell’ente.
Decide di continuare la mobilitazione ad oltranza.
USB PI indice, allo scopo, l’assemblea personale della sede di PISA e di tutte le sedi che avvieranno analoghe iniziative nei giorni prossimi.
Il personale in occupazione chiede a tutto il personale del CNR di scendere subito in mobilitazione sulla base della piattaforma su esposta per il rilancio dell’ente e l’aumento diretto del fondo ordinario, di partecipare all’occupazione di Pisa e allo sciopero del 10 novembre 2017 e alle manifestazioni in tutta Italia.
L’assemblea approva e chiede ad USB PI la consegna immediata alla Direzione Generale del CNR e a quella della sede di Pisa.
Pisa, 25 ottobre 2017

AL FIANCO DELL’OCCUPAZIONE AL CNR DI PISA

La mobilitazione dell’Unione Sindacale di Base al fianco dei precari CNR e di altri enti pubblici ha ottenuto importanti risultati, come ha dimostrato la grande vittoria (arrivata dopo 81 giorni di occupazione) dell’Istituto Superiore di Sanità a Roma, con l’approvazione dell’emendamento per la stabilizzazione di centinaia di precari nel febbraio scorso.

La smodata rincorsa di questi giorni al fianco dei lavoratori del CNR da parte di esponenti del PD, direttamente responsabili della condizione di precarietà dei lavoratori stessi, la dice lunga sulle preoccupazioni che i risultati di queste lotte stanno portando all’interno dei “palazzi del potere”.

Solo la lotta autonoma e indipendente dei lavoratori, organizzati in sindacati di classe liberi da rapporti organici con partiti di governo e strutture dirigenti della P.A. potrà portare a risultati certi e duraturi.

L’OCCUPAZIONE IN ATTO AL CNR DI PISA DA PARTE DEI LAVORATORI PRECARI INDICA LA GIUSTA STRADA PER SCONFIGGERE LA LOGICA DELLA LEGGE DI BILANCIO DEL 2018 PROPOSTA DAL GOVERNO GENTILONI.

Una legge “elettorale”, che rinvia l’aumento dell’IVA al prossimo anno, regala altri miliardi alle imprese con gli sgravi fiscali, centinaia di milioni alle caste costruite in questi anni per garantire un controllo autoritario all’interno degli enti (Presidi e dirigenti pubblici).

Per i lavoratori solo tagli, nascosti dalle briciole di aumenti salariali irrisori nella P.A. (frutto dell’accordo siglato il 30 novembre 2016 da CGIL, CISL e UIL) e dalla vergognosa proposta di stabilizzazione del 3% dei precari degli Enti pubblici.

IN DISCUSSIONE AL PARLAMENTO ITALIANO – MA SOPRATTUTTO ALLA COMMISSIONE EUROPEA, VERA GIUDICE ESTERNA DELLA VITA ECONOMICA, SOCIALE E POLITICA DEL PAESE – QUESTA LEGGE DI BILANCIO VA CONTRASTATA CON ESTREMA DETERMINAZIONE, COME FARÀ LO SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DEL 10 NOVEMBRE, INDETTO DAL SINDACALISMO DI CLASSE E LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELL’11 NOVEMBRE PROMOSSA DALLA PIATTAFORMA SOCIALE EUROSTOP.

Tutti i governi che si succedono a Palazzo Chigi ci dicono che non ci sono risorse per lo Stato Sociale (scuola, lavoro, sanità, trasporti, ricerca pubblica, assistenza, previdenza), ma poi regalano miliardi alle banche, alle finanziarie, alle imprese che delocalizzano attività produttive e licenziano, alle industrie di armi.

Contro queste politiche di lacrime e sangue la lotta, la mobilitazione, l’organizzazione dei lavoratori e dei settori popolari è la giusta risposta, come ci indica in queste ore l’occupazione del CNR di Pisa.

INSIEME ALLA RESISTENZA SINDACALE E SOCIALE, OCCORRE UNIRE LE LOTTE SU UN PROGETTO POLITICO DI SOCIETÀ ALTERNATIVO E OPPOSTO A QUELLO CHE STA PORTANDO IL PAESE ALLA ROVINA. LA PIATTAFORMA SOCIALE EUROSTOP HA L’AMBIZIONE DI PROPORSI COME COSTRUTTRICE DI UNITÀ POPOLARE E DI ALTERNATIVA SISTEMICA, DI CARATTERE SOCIALISTA E INTERNAZIONALISTA, INDICANDO I NEMICI DA BATTERE: L’UNIONE EUROPEA E LA SUA MONETA, LA NATO E LE SUE POLITICHE DI GUERRA.

Piattaforma Sociale Eurostop – Pisa

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *