COMUNICATO STAMPA
Firenze, 9 gennaio 2018
Il Comitato No Tunnel TAV di Firenze aveva letto nei giorni scorsi delle difficoltà finanziarie di Condotte SpA, la società che controlla Nodavia, l’esecutrice dei lavori del Passante TAV: https://www.milanofinanza.it/news-preview/ipotesi-concordato-per-condotte-201801042019259051
Un breve e incisivo articolo sul Sole 24 Ore di ieri 8 gennaio chiarisce finalmente cosa sta succedendo nel mondo delle grandi opere e nella politica fiorentina: http://www.toscana24.ilsole24ore.com/art/oggi/2018-01-08/firenze-spunta-incognita-condotte-193719.php?uuid=gSLAQUn7XC
Dunque il colosso delle costruzioni Condotte SpA ha gravi problemi finanziari e rischierebbe addirittura il fallimento; per questa ragione sta presentando al tribunale di Roma una istanza di “concordato preventivo”, una procedura che consentirebbe alla società in crisi di pagare solo parzialmente i propri debiti e poter così sopravvivere. Le prime vittime di queste operazioni saranno naturalmente le piccole imprese che sopravvivono con lavori in appalto concessi dal monopolista; qui si aprirebbe un capitolo che la politica italiana non vuol vedere, per cui si ha attenzione solo a questi grandi gruppi finanziarizzati lasciando alla deriva il vero tessuto produttivo del paese.
Dunque per salvare Condotte SpA si sta creando una “newco”, cioè una nuova società cui si affideranno i lavori più redditizi che garantiranno la salvezza del gruppo; tra questi lavori cosa compare in prima fila? La stazione Foster e i tunnel sotto Firenze!
Ecco finalmente svelata la dimensione STRATEGICA di questa infrastruttura che tutta la politica toscana – sindaci, presidenti, assessori, direttori di giornali – sta cantando da mesi dopo che si è deciso che i treni non fermeranno più in quella stazione: la realizzazione dei tunnel e della stazione sono STRATEGICI per garantire a Condotte SpA un flusso finanziario che la salvi dal fallimento.
Questo quadro dà, ancora una volta, la misura della meschinità di una politica totalmente incapace di progettualità, totalmente asservita agli interessi non di semplici privati, ma di quei grandi gruppi finanziari, controllati da poche famiglie, che hanno condotto e stanno conducendo il paese in questa disfatta economica, morale, occupazionale.
Il Comitato No Tunnel TAV, i cittadini che ne sono membri, sono indignati nel constatare che si accetta di sventrare inutilmente la città solo a favore di pochissimi privilegiati.
In queste giornate, in cui iniziano le fibrillazioni della campagna elettorale, invece di fare promesse per un nebuloso futuro, si provveda ora, subito a fermare questi sciagurati lavori e si dia finalmente prova che si fa politica e non si è asserviti a interessi alieni.
Comitato No Tunnel TAV Firenze
338 3092948
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Chiara
Vorrei solo chiedere all’autore dell’articolo de si rende conto di quante persone perderebbero il lavoro nel caso in cui il governo facesse fallire Condotte SpA e di conseguenza tutte le aziende di sua proprietà.
Anche se l’azienda è controllata da una sola famiglia, essa da’ lavoro a migliaia di persone, non solo in Italia ma anche all’estero. E di conseguenza a tutto il relativo indotto di aziende che lavorano con Condotte SpA.
Quindi chiedo solo all’autore di questo articolo di estendere il proprio punto di vista e di non fermarsi di fronte all’apparenza o alla facciata.
Grazie
Chiara
Redazione Contropiano
IL tuo ragionamento si riduce a dire che le imprese vanno lasciate fare quel che ritengono meglio per loro, perché tutte possono dire – come Condotte – di avere dei dipendenti che altrimenti licenzierebbero.
Da quello che vediamo tutti i giorni, però, ci risulta che questo lasciar fare sta producendo centinaia di chiusure aziendali, specie da parte di multinazionali che trovano più vantaggioso spostarsi altrove.
Dunque il problema non è “far fallire Condotte”, ma nazionalizzarla integralmente…