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Firenze soffoca, tra traffico e smog

Firenze è la seconda città d’Italia dove si perde più tempo bloccati nel traffico. Secondo i dati del TomTom Traffic Index 2024, durante le ore di punta un fiorentino rimane bloccato nel traffico in media 101 ore all’anno che corrispondono ad un totale di quattro giorni e cinque ore (rispetto al 2023 si registra un aumento di quattro ore e sedici minuti).

Siamo messi così. Hai voglia a fare zone 30 km e tramvie se poi non hai messo a terra un piano integrato per la mobilità di tutta l’area metropolitana fiorentina e fino a Pistoia. Sennò hai fatto solo del pessimo marketing che viene sbugiardato alla prova dei fatti.

Dov’è finito il progetto di utilizzare il binario della linea Firenze Prato Pistoia per una metropolitana di superficie in grado di trasportare le centinaia di migliaia di persone pendolari che fanno quel tratto andata e ritorno tutti i giorni?

Basta vedere le code a Peretola o quelle impressionanti che partono dal casello di Firenze Nord e arrivano fino all’uscita di Calenzano.

E le ciclabili? Ci sono si, ma a spizzichi e bocconi e, per di più, si interrompono continuamente e devi passare in mezzo alle macchine che ti sfrecciano accanto a tuo rischio e pericolo.

Nonostante il traffico imponente di autovetture private e quasi sempre con a bordo una persona sola, sembrerebbero lievemente migliorati i dati per la qualità dell’aria a Firenze.

Nel 2024 il valore della media del biossido di azoto NO2 della centralina di viale Gramsci è stato il più basso di sempre: 37 µg/m3 a fronte dei 41 µg/m3 del 2023 che a sua volta aveva segnato un record.

Tuttavia, siamo sempre su valori alti e sempre molto pericolosi per la salute.

Firenze è soffocata dal traffico e dall’inquinamento causato dall’uso eccessivo di veicoli privati. Con il 68% dei residenti che si sposta quotidianamente in auto o moto, Firenze si colloca tra le città italiane più dipendenti dai mezzi privati, preceduta solo da Palermo. Con solo il 20% dei fiorentini che utilizza i mezzi pubblici e appena il 12% che si sposta a piedi o in bici, la mobilità sostenibile è ancora marginale.

L’espansione della tramvia rappresenta un passo avanti ma non sufficiente. Secondo tutti gli esperti sarebbe urgente completare la rete di piste ciclabili, migliorare l’integrazione tra autobus e treni e creare zone a basse emissioni per scoraggiare l’uso delle auto private. Solo un approccio sinergico può portare a un cambio di paradigma verso una città più vivibile e meno inquinata. Ma di piani strategici e sinergici per la mobilità pubblica e privata, ad oggi, nemmeno l’ombra.

Intanto l’aria inquinata uccide. In un anno in Toscana le polveri sottili hanno ucciso 1600 persone. I dati arrivano dall’istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa. E prima città in classifica per eccesso di particolato fine rispetto ai limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2021 fissati a 5 microgrammi per metro cubo, è proprio Firenze, dove i decessi sono stati 209. A seguire Prato con 135. E i decessi non sono che la classica punta dell’iceberg.

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