La Corte Costituzionale ha giudicato illegittima la legge toscana che punta a “incentivare l’introduzione dei prodotti a chilometro zero provenienti da filiera corta nelle mense scolastiche”, approvata nel 2019 e impugnata dal Governo lo scorso anno.
La pronuncia dichiara l’illegittimità degli articoli 2, 3 e 4 del dettato approvato da consiglio regionale toscano nel 2019 per contrasto con i principi di matrice comunitaria.
Vi si legge: “…disposizioni recanti un titolo preferenziale per l’utilizzo di prodotti agricoli di origine regionale non solo non favoriscono la concorrenza, ma chiaramente la alterano […]La legge impugnata non prevedrebbe alcun sistema di calcolo delle emissioni generate dal trasporto dei generi alimentari, indicando come unico criterio selettivo l’origine regionale dei prodotti. Il che si tradurrebbe in un ingiustificato e sproporzionato ostacolo all’immissione nel mercato toscano della refezione collettiva scolastica dei prodotti provenienti da altre aree dell’intero territorio dell’Unione europea”.
Non importa se a rimetterci saranno i nostri figli che mangeranno schifezze adulterate prodotte da aziende che sfruttano il dumping salariale, utilizzano materie prime Ogm con aggiunta di glifosato e pesticidi, viaggiano sulle migliaia di camion che invadono, ogni giorno, le nostre strade e fanno impennare emissioni totali di CO2.
Altro che diritti, altro che “New Green Deal” ed altro che salute dei propri cittadini: questa Unione Europea è solo il cane da guardia dei profitti, ovvero, del “libero mercato” e della “concorrenza”.
E le regioni si occupino solo di tagli ai servizi e pareggio di bilancio: l’Europa lo vuole.
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