I reati contestati vanno, a vario titolo, dallo smaltimento illecito di rifiuti alla corruzione elettorale.
Ci sono anche i vertici delle associazioni di conciatori di Santa Croce e del consorzio Aquarno, alcune imprese del distretto orafo aretino e imprenditori, alcuni dei quali anche collegati all’articolazione ‘ndranghetista Gallace di Guardavalle.
Il Keu è il derivato del processo di essiccamento dei fanghi di depurazione dopo la concia; da Santa Croce sull’Arno è stato sparso a migliaia di tonnellate lungo il territorio come materiale di riempimento per cantieri, strade e addirittura tracce per acquedotti.
I siti più estesi, a Pontedera nel centro residenziale Green Park e dentro la Regionale 429, ma tanti altri rimangono tuttora ignoti.
E c’è anche un nuovo filone d’indagine che è emerso dall’inchiesta Keu e che tra il 30 e il 31 maggio 2023 ha portato i carabinieri di Firenze, coordinati dalla procura antimafia fiorentina, a perquisire e ispezionare otto aziende che si occupano della gestione a vario titolo di rifiuti pericolosi e non, un laboratorio di analisi e tre imprese di gestione rifiuti speciali nelle province di Firenze, Arezzo, Roma, Viterbo, Pisa e Brescia.
L’inchiesta ipotizza il traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi: circa 84.000 tonnellate avviate al recupero e 12.000 tonnellate avviate a smaltimento. Secondo l’ipotesi accusatoria, questi scarti sarebbero stati ‘declassificati’ in rifiuti non pericolosi e avviati al recupero, dal 2013 fino al novembre 2021, in impianti “compiacenti” anche grazie alla produzione di documentazione falsa.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa