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Pisa. Bloccata la stazione, “Stop genocidio!”

Giovedì 4 ottobre a Pisa si è tenuta un’importante ed intensa giornata di lotta che ha dimostrato le potenzialità e la forza delle mobilitazioni al fianco della Palestina.

La giornata di mobilitazione chiamata in solidarietà alla Global Sumud Flotilla è cominciata la mattina con una conferenza stampa ed un presidio chiamato da Cambiare Rotta davanti al Rettorato. Qui le studentesse e gli studenti si sono riuniti per pretendere che l’università prendesse posizione in sostegno della Global Sumud Flotilla. La pressione degli studenti ha funzionato perché il pomeriggio l’Università di Pisa ha pubblicato un comunicato ufficiale di sostegno alla Global Sumud Flotilla.

Durante il primo pomeriggio invece si è tenuto un volantinaggio davanti ad una farmacia comunale per invitare al boicottaggio di Teva. Ciò ci dimostra ancora una volta come il boicottaggio sia uno strumento utile che sostanzia la solidarietà alla Palestina e alla sua Resistenza.

Momento centrale e conclusivo della giornata la mobilitazione cittadina chiamata per le ore 18 in piazza Garibaldi. L’afflusso è stato enorme. Migliaia di persone solidali con la Global Sumud Flotilla e con la Palestina si sono riunite trasformando la mobilitazione in un corteo per le vie del centro. Tra cori ed interventi il corteo si è diretto verso la Stazione dei treni per poi bloccare i binari per oltre un’ora.

A guidare il corteo gli “Student3 per la Palestina” che raccoglie il meglio della mobilitazione studentesca di questi anni a Pisa. Nel corteo si sono distinte forze politiche e sindacali afferenti al movimento pro Palestina, da Potere al Popolo alla Rete dei Comunisti, da USB a Cambiare Rotta facenti parte, insieme al BDS locale e a singole soggettività, del locale Coordinamento per il boicottaggio di Israele.

Il tenore degli interventi, l’importante azione del blocco della stazione e la più generale forza della mobilitazione dimostrano le capacità che oggi ha il movimento in solidarietà con la Palestina e contro la guerra evidenziando il livello di coscienza politica del corteo che, portando avanti le importanti istanze umanitarie, non ha tralasciato il senso politico della mobilitazione al fianco della Palestina e della sua Resistenza. Così diventa concreta la possibilità di costruire un movimento contro la guerra indipendente e radicale che può inceppare la macchina bellica in moto e le complicità dell’Occidente collettivo con Israele.

Pisa ha risposto all’appello dei Calp e di USB preannunciando che, in caso di blocco della Flotilla da parte dei sionisti, dal paese non uscirà un chiodo verso lo stato terrorista di Israele. A differenza dei sindacato concertativi e complici USB ha messo in programma uno sciopero generale nel caso di attacco contro la Sumud Flotilla.

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