Con la sentenza n. 00715, depositata in data 20 luglio 2017, il Tar del Veneto ha emesso una sentenza inequivocabile! Non è legale, da parte dei comuni , prosciugare il conto in banca alle persone non autosufficienti o disabili ricoverate presso le strutture o nelle case di riposo, prima di concedere integrazione della quota parte alberghiera .
E’ l’ennesima sentenza che ribadisce il concetto stabilito dalla legge in vigore che regola i diritti di integrazione a favore di queste categorie di persone ,come previsto dalla Costituzione; tale sentenza spiega esattamente quanto stabilito dal decreto Isee ,ovvero i beni reddituali e patrimoniali sono parametri che servono per il calcolo della situazione economica equivalente e non possono essere considerati come vincolo che determina l’obbligo di pagare.
Quando l’Isee accertato dalle apposite istituzioni rimane sotto una certa soglia ,spetta un contributo per l’integrazione della retta e quindi non è legittimo il fatto di obbligare le famiglie a spendere tutti i loro risparmi, prima di accedere al diritto di essere curati e assistiti !
Il patrimonio e il reddito familiare sono già calcolati ai fini della certificazione Isee ,unico strumento attraverso il quale il comune potrà stabilire la forma di contributo; il fatto di avere accumulato dei risparmi, non può determinare il diniego di un servizio previsto dalla legge !!
Non è più possibile rendere povera una famiglia con l’unica colpa di avere un disabile o non autosufficiente da assistere !
Dopo aver visionato i regolamenti dei maggiori comuni del Veneto orientale, nonostante un reddito isee inferiore alla soglia ,quindi nel pieno del diritto , è verosimile affermare che è concesso il necessario contributo ai disabili e non autosufficienti ,solo dopo avere esaurito il patrimonio immobiliare ,senza nemmeno precisare una soglia minima…
È ora di finirla ! Invitiamo gli amministratori e i Sindaci ad occuparsi di questioni come questa che riguardano direttamente i nostri anziani e le loro famiglie troppo spesso costretti a rinunciare alle necessarie forme di assistenza a causa delle mancanze istituzionali sia regionali che comunali.
- segretario Pci del Veneto
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Alberto D’Andrea
Cari Compagni, volevo dire che non sono il segretario del PCI del Veneto , ma un militante della federazione di Venezia. Grazie per la pubblicazione!!!
Alberto