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Vicenza. L’anniversario dell’atomica su Nagasaki e l’oggi

Giovedì 9 agosto a Vicenza circa un centinaio di compagne e compagni hanno ricordato l’anniversario della bomba atomica lanciata su Nagasaki (9 agosto 1945), manifestando allo stesso tempo contro le basi militari americane in città e contro le guerre imperialiste che provocano milioni di vittime innocenti in tutto il mondo.

La manifestazione era organizzata da Potere al Popolo. Hanno partecipato l’Unione Sindacale di Base, compagni e richiedenti asilo venuti anche da altre città del Veneto.

Diversi interventi hanno approfondito la questione delle basi americane, dell’imperialismo, del razzismo, dell’ingiustiza, dello sfruttamento e della guerra contro i poveri.

Per primi hanno parlato due compagni di Potere al Popolo di Vicenza denunciando il costo delle basi militari americane e il continuo aumento delle spese militari che hanno raggiunto ormai la cifra astronomica di 68 milioni di euro al giorno, cioè  2,8 milioni di euro all’ora!

Poi è intervenuto un richiedente asilo, militante dell’USB, che dopo aver ringraziato la popolazione italiana per aver accolto donne, uomini e bambini che oggi sono lontani dal loro Paese e dalla loro famiglia, ha parlato dell’imperialismo, del suo legame con il razzismo, delle aggressioni contro gli immigrati con la copertura politica del nuovo governo italiano, delle condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori stranieri e delle condizioni in cui sono costretti a vivere i richiedenti asilo nei cosiddetti “centri di accoglienza”. 

Ha concluso denunciando il fatto che le commissioni prefettizie danno quasi sempre parere negative alle domande di asilo e richiedendo la regolarizzazione di tutti.

Dopo di lui è intervenuto Giorgio Cremaschi, del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, che per prima cosa ha parlato della manifestazione dei braccianti a Foggia a cui aveva partecipato il giorno precedente e poi ha sottolineato come proprio a Vicenza sia dislocato il comando supremo Americano per le truppe di terra che intervengono in Africa (Africa Command – Africom) e come oltre al governo attuale tutti i governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni, di centrodestra come di centrosinistra, hanno tutti continuato ad aumentare le spese militari.

Infine è intervenuto un altro richiedente asilo, anche lui militante di USB, che ha denunciato come il razzismo nasca dall’ignoranza e impedisca la fratellanza tra gli sfruttati, ha sottolineato come molti giornalisti e media italiani non siano imparziali sul tema dell’immigrazione, e ha anche esortato il governo italiano a regolarizzare i richiedenti asilo che si trovano sul territorio italiano.

L’intervento si è concluso chiedendo ai leader europei di smettere di sostenere e incoraggiare i dittatori africani a cui interessa solo rimanere al potere e di lasciare in pace il cacao della Costa d’Avorio, la bauxite della Guinea, il petrolio della Nigeria e del Niger e l’oro del Mali, o, detto in altre parole, lasciare che i popoli africani scelgano in pace i propri leader.

Fin qui il resoconto dell’iniziativa di Vicenza.

Credo sia però anche importante dire alcune cose sulla bomba atomica di Nagasaki. 

Questo secondo attacco nucleare si è rivelato del tutto inutile, dal momento che le autorità giapponesi stavano già decidendo di arrendersi dopo la prima bomba atomica, quella di Hiroshima.

Secondo le fonti militari e le varie testimonianze di coloro che hanno preso parte al processo decisionale, la prima bomba, quella di Hiroshima, era prevista per il 4 agosto, mentre la seconda esplosione nucleare era prevista per l’11 agosto, proprio per lasciare il tempo al Giappone di arrendersi prima di lanciare una seconda bomba atomica.

Invece il bombardamento di Hiroshima è stato rinviato di due giorni, mentre quello su Nagasaki venne anticipato di due giorni perché le previsioni meteorologiche indicavano che l’11 agosto le condizioni atmosferiche sarebbero state proibitive. 

Il generale Farrell (secondo comandante del General Groves, capo del progetto Manhattan) alla domanda se avesse ricevuto da Washington l’ordine di lanciare una seconda bomba, ha risposto: “non lo definirei un ordine urgente, ma una richiesta di informazioni su come stavano procedendo i nostri preparativi e di consentire al generale Groves di essere informato il più presto possibile di quando saremmo stati pronti.”

E rispetto allo spostamento della data del secondo bombardamento lo stesso generale Farrell ha aggiunto solo che: “Abbiamo cercato di precedere il maltempo.”

Queste dichiarazioni ci portano ad una conclusione importante: la data fissata per la seconda missione nucleare non è stata scelta dalle autorità politiche americane ma sembra essere stata fissata solo dai militari responsabili dell’operazione.                                                                                                                             

Molto è stato scritto sulle vere ragioni che hanno portato le autorità americane a usare la bomba atomica su Hiroshima e poi su Nagasaki e molti sostengono che quest’arma abbia offerto la possibilità di porre immediatamente fine alle ostilità. 

Tuttavia si può anche pensare invece che il bombardamento di Nagasaki sia servito in qualche modo a “giustificare” quello di Hiroshima, nel tentativo di dimostrare che gli attacchi nucleari siano stati decisivi per la resa del Giappone, mentre in realtà il nuovo governo giapponese guidato da Kantaro Suzuki e entrato in carica il 7 aprile 1945 aveva già avanzato diverse proposte di pace agli USA.

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