Sabato son servite due sale per contenere tutte le persone che hanno partecipato all’Assemblea che abbiamo lanciato per la costruzione di un blocco sociale e politico nuovo.
Abbiamo messo in chiaro i pilastri su cui costruirlo. Innanzitutto, una rappresentanza politica degli interessi delle classi popolari, organizzata dai quartieri fino alle istituzioni.
L’indipendenza, dal centrosinistra e dal campo largo che ha cogestito con la destra per trent’anni il massacro sociale e le politiche guerrafondaie. Ma anche dai sindacati complici come CGIL, CISL e UIL, che hanno firmato i peggiori contratti che strozzano i lavoratori.
Il sostegno alla resistenza palestinese, la rottura di tutti gli accordi con lo stato terrorista di Israele, la difesa delle esperienze alternative e di transizione al socialismo, a partire dal Venezuela, l’uscita dalla NATO.
E infine, socialismo o barbarie. Perché è questo bivio, ideologico e di prospettiva generale che oggi esprime il nostro futuro: o il baratro del collasso economico, bellico e ambientale, o un mondo nuovo libero dalle disuguaglianze e dalle guerre imperialiste.
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