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Le elezioni RSU negli Enti Locali in Liguria, un successo “politico”

Il 17, 18 e 19 aprile si sono svolte anche il Liguria le elezioni per il rinnovo delle RSU, che nel pubblico impiego hanno cadenza triennale.

Si tratta di elezioni molto importanti perché, oltre ad eleggere i delegati nei luoghi di lavoro, stabiliscono quali OOSS vengono considerate “rappresentative” (con il raggiungimento del 5%) e si guadagnano il diritto di partecipare ai tavoli nazionali, locali e di usufruire di margini di agibilità sindacali fondamentali per USB.

I meccanismi di conteggio e verifica sono macchinosi e i dati ufficiali saranno noti solo all’inizio dell’estate, ma i risultati raggiunti negli Enti Locali in Liguria sono già ufficiosamente quantificabili.

USB, con i suoi delegati e militanti, non svolge una vera e propria “campagna elettorale” in quanto il suo impegno ed intervento è continuo e costante nel tempo. Il contatto quotidiano con i colleghi, le numerose vertenze, la immensa mole di materiale prodotto per informare i lavoratori richiedono un impegno di buona parte del tempo libero, perché i militanti di USB non sono “professionisti” del sindacalismo ma semplici militanti.

Durante il periodo elettorale, tuttavia, la mobilitazione è massima e si cerca di non lasciare nulla al caso. Si tratta di un modello complesso, praticamente a costo zero (in Liguria sono stati spesi circa 800 euro negli Enti Locali), reso possibile dall’impegno dei delegati.

CGIL, CISL e UIL mettono in pratica invece altre modalità: per tre anni coltivano clientelismo e siglano accordi peggiorativi sia nazionali che decentrati. Si mobilitano poi gli ultimi mesi prima delle elezioni, mettendo in campo le moltissime risorse che hanno a disposizione, con gadget di ogni tipo e promesse elettorali di massa. Ricevono inoltre ingenti aiuti dai governi di turno, grazie alla loro natura “concertativa”. Un esempio tipico è la previdenza e il welfare integrativo, specificatamente inseriti nel contratto.

Quest’anno i sindacati concertativi hanno estratto dal cilindro l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Il CCNL nel pubblico impiego era bloccato da circa 10 anni.

Questa manovra è stata molto utile a questi sindacati, soprattutto dove USB non riesce ad arrivare, ma gli si è ritorto contro dove invece USB è presente e attiva.

Il contratto.

Il paradosso è che, come delegati di USB, ci siamo trovati giocoforza da soli a dover illustrare puntualmente ai lavoratori un’ipotesi di contratto (il primo dopo 10 anni di blocco) che l’USB stessa non ha siglato, ha apertamente avversato e ha, al contrario, sostenuto una propria ipotesi di CCNL completamente differente, e decisamente equa. Sullo stesso argomento i sindacati confederali hanno impiegato poche stringate parole.

La campagna elettorale per le elezioni RSU negli Enti Locali in Liguria è stata pertanto incentrata in buona parte sull’analisi delle norme peggiorative a cui i lavoratori stanno andando incontro.

L’informazione che abbiamo assicurato ai lavoratori, laddove siamo presenti nei posti di lavoro, riteniamo che sia sempre stata informazione corretta, trasparente e precisa. Certo, di parte, ma non potrebbe essere altrimenti.

La parte economica contiene esigui aumenti salariali, una finta “perequazione” che scade a dicembre, che non favorisce affatto le categorie più basse, un colpo di spugna sugli arretrati ….. Insomma, pochi spiccioli in cambio di migliaia di euro persi pro-capite a causa del mancato rinnovo contrattuale dal 2009.

L’ipotesi di CCNL, bizzarramente ostacolato da una serie di “stop and go” tra Corte dei Conti e Ministero delle Finanze, contiene ancora meno democrazia sindacale, depotenziamento delle RSU, materie di contrattazione ridotte ai minimi termini, impoverimento del fondo di produttività, la cosiddetta “meritocrazia” (cioè discrezionalità delle Amministrazioni nel trattamento economico e progressioni di carriera dei lavoratori) ancora più spinta, un possibile aumento dei precari, le RSU chiamate a diventare complici delle decisioni sul welfare integrativo, sulla previdenza integrativa, sul peggioramento della qualità del lavoro, ecc….

Per una una migliore comprensione del testo, abbiamo suddiviso l’analisi in un certo numero di “pillole”, che abbiamo diffuso con cadenza periodica: http://entilocali.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=101831&cHash=6c90c85c97&MP=63-71

L’USB si è presentata quindi alle elezioni RSU con questo strumento e soprattutto senza gadget.

Gli aspetti politici nella conquista della rappresentanza.

Il fatto di non aver firmato il contratto ha messo USB ancora di più nella condizione di poter agire il conflitto, che per Statuto è considerato da USB, “un mezzo di regolazione democratica degli interessi diversi presenti nella società”.

In Città Metropolitana di Genova il concetto di conflitto è stato da noi volutamente spiegato ai lavoratori, anche per sottolineare una questione identitaria. Abbiamo “politicizzato” la nostra militanza sindacale, spiegando che per noi “conflittuale” è un concetto importante e che “conflittuale” si oppone a “concertativo”. Abbiamo spiegato che anche questa ipotesi di CCNL è frutto di una concertazione e che nella “concertazione” appunto, le decisioni vengono prese in modo trilaterale da governi, imprese (Confindustria) e sindacati concertativi (detti anche “parti sociali”) e che nei decenni passati si sono in realtà resi complici delle peggiori scelte attuate, attraverso con la sottoscrizione di accordi peggiorativi delle condizioni dei lavoratori, con il silenzio di fronte a evidenti ingiustizie, con la vanificazione delle forme di lotta.

Risultati importanti per USB negli Enti Locali in Liguria.

I risultati per la Federazione USB della Liguria sono stati tangibili e importanti.

Abbiamo più che triplicato le liste, presentandoci con successo in Comuni anche difficili e fortemente provati, come il Comune di Sanremo. Qui, con il racconto dei lavoratori, ci siamo convinti che la nota vicenda dei “furbetti del cartellino”, è stata in realtà una sorta di dimostrazione di forza da parte dello Stato. Provvedimenti disciplinari e licenziamenti di massa non mettono nelle condizioni i lavoratori coinvolti di potersi difendere da accuse infamanti. Un vero e proprio “Teorema Sanremo”, esportabile ed esportato in molti altri settori degli Enti Locali e del pubblico impiego.

In Liguria i risultati hanno portato spesso USB ad essere il primo o il secondo sindacato con percentuali altissime. Nel Comune di Savona primi con il 40%, nella Provincia di Savona secondi con il 27%, nella città Metropolitana di Genova secondi con il 29%. Nel complesso, nella Regione, USB ha ottenuto risultati superiori al 5% nel settore.

Abbiamo notato che dove USB è presente i sindacati confederali subiscono un ridimensionamento, spesso anche forte. Inoltre, laddove USB è attiva, gli altri sindacati sono spesso costretti ad uscire dal silenzio, intraprendendo affannose e spesso inutili rincorse.

In Città metropolitana di Genova (dove sono stata eletta), USB si è affermata come secondo sindacato. Il maggior numero di voti si è registrato presso i Servizi Distaccati (Se.Di.) dove si trovano prevalentemente i servizi tecnici e presso la sede centrale (P.le Mazzini), sede della politica e dei servizi amministrativi. In questi due luoghi USB è il primo sindacato.

La soddisfazione è grande. Il lavoro da fare ancora tanto.

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