La scorsa settimana abbiamo provato attraverso un nostro editoriale ad aprire il dibattito sulla possibilità di costruzione di una grande manifestazione delle opposizioni sociali. Un dibattito che ci sembrava – e ci sembra – necessario alla luce delle mobilitazioni che hanno attraversato il nostro paese negli ultimi mesi e che hanno visto come protagonisti gli studenti, gli operai, le donne, i migranti.
Una necessità che si è fatta urgenza davanti allo straordinario esempio delle rivolte del nord Africa; dalla sponda meridionale del Mediterraneo ci arriva una lezione importante, un urlo troppo a lungo strozzato in gola: “uniti/e si può vincere!”.
In questi giorni al nostro contributo ne sono seguiti altri: su tutti ricordiamo il documento dell’assemblea dei lavoratori autoconvocati riuniti a Roma sabato scorso, quelli di Uniti contro la crisi e sullo sciopero precario usciti sulle pagine del Manifesto. Voci simili nelle rispettive specificità, che vanno indicando allo stesso tempo una possibilità e una speranza.
Crediamo a questo punto che sia giunto il momento di sviluppare un percorso condiviso e dal basso, che veda protagonisti i soggetti sociali nella prospettiva di una grande mobilitazione unitaria. La realtà infatti ci parla di un Paese in cui è presente la voglia di cambiamento. Un cambiamento che però non può essere certamente affidato alla magistratura né tanto meno all’opposizione politica istituzionale, incapace di costituire un’alternativa al berlusconismo e alle sue politiche di massacro sociale, prima ancora che a Berlusconi stesso.
Per questo proponiamo alle realtà universitarie e a tutte le forze interessate, a partire dall’assemblea dei lavoratori autoconvocati e l’assemblea di Uniti contro la Crisi, di costruire insieme per metà marzo una grande assemblea all’università La Sapienza di Roma, che riunisca tutti i soggetti sociali, dalle donne ai migranti, dagli studenti ai lavoratori, dai movimenti contro la privatizzazione dell’acqua a quelli in difesa dei territori per lanciare una grande manifestazione nazionale nel mese di Aprile; una manifestazione caratterizzata dalla richiesta decisa e radicale delle dimissioni di questo governo, che rimetta al centro le questioni sociali e la rivendicazione dei diritti che ci stanno togliendo e di quelli che vogliamo ancora conquistare.
Una manifestazione che risponda al grido di rivolta che attraversa il Mediterraneo e che mostri come anche qui nel nostro paese, in Europa, è possibile ribellarsi, riprendere in mano il proprio presente in nome di un futuro diverso.
AteneinRivolta – Coordinamento Nazionale dei Collettivi
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