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Sosteniamo Angeles Maestro. La solidarietà con i palestinesi non è un reato, è un dovere

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’organizzazione Red Roja dalla Spagna sull’incredibile processo contro Angeles Maestro e altre due compagne per aver raccolto fondi per il popolo palestinese. Ad Angeles “Nines” Maestro e alle compagne la piena solidarietà della nostra redazione.

Il Tribunale nazionale ha negato l’archiviazione del caso contro Angeles Maestro e altre due compagne per aver inviato fondi al popolo palestinese ed ha predisposto l’apertura di un procedimento per “collaborazione con organizzazione terroristica”.
La Corte n. 6 del tribunale nazionale incaricata della causa contro Ángeles Maestro e altri due
attiviste accusate di finanziare il terrorismo, ha provveduto con un decreto del 10 giugno 2019 a negare l’archiviazione della causa e “la continuità del procedimento ordinario tenendo conto delle sanzioni che il reato ad essi attribuito comporta con esso”. Le pene previste dal codice penale includono tra due e dieci anni di carcere e ammende pari a tre volte gli importi inviati.
Come si ricorderà, l’accusa si basa sulle due campagne di raccolta fondi finalizzate alla solidarietà con il popolo palestinese attraverso un conto bancario di cui Ángeles Maestro era
l’intestataria e contro altre due compagne autorizzate alla raccolta dei fondi.
Queste campagne si sono svolte nel 2014 e nel 2015, anni in cui gli attacchi
israeliani contro il popolo palestinese hanno causato migliaia di morti e feriti, oltre alla massiva distruzione di case, scuole e ospedali. Tali eventi sono stati segnalati nel documentario “Gaza”, che recentemente si aggiudicato un “Premio Goya”.
Nella sua testimonianza davanti al tribunale nazionale il 5 febbraio
scorso, Ángeles Maestro ha assunto la piena responsabilità per la realizzazione di tali campagne che intendevano inviare fondi – con contributi modesti come 5.300 euro nel 2014 e 3.085 nel 2015 – per aiutare alla ricostruzione di scuole e ospedali palestinesi.

Il raggiungimento di questo obiettivo è stato accreditato mediante un documento ufficiale dell’Autorità Nazionale Palestinese presentato dinanzi alla Corte.
Il primo importo è stato dato alla leader palestinese Leila Khaled, che in quel momento ha visitato diverse città come Madrid e Barcellona, ​​
è stata ricevuta dalle autorità municipali e non ha incontrato alcun ostacolo nell’esecuzione di atti pubblici di solidarietà con il suo popolo.
Il fatto che Leila Khaled sia un leader del FPLP è stata la base utilizzata dall’associazione israeliana “The Lawfare Project Spain”
per denunciare Angeles Maestro e le due compagne e accettata dalla Corte.
Red Roja, respingendo tale accusa e ribadendo la sua solidarietà con il popolo palestinese e la sua giusta lotta contro l’occupazione israeliana, comprende che l’imputazione che viene condotta contro questi compagni ha lo scopo di spaventare e disattivare la diffusa solidarietà nella società.
Red
Roja ritiene che questa sia una causa generale contro la solidarietà alla lotta che il popolo palestinese ha combattuto contro l’occupazione israeliana per decenni, nonostante la sofferenza indicibile che la loro resistenza legittima comporta.
Conseguentemente Red Roja afferma che non c’è altra risposta che l’intensificazione della solidarietà con la Palestina. Chiama anche a collaborare per rompere il silenzio dei media su questo processo e chiedere supporto per le compagne sotto accusa.

 

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