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Bahrein: confermata condanna per due sindacalisti

Due ex dirigenti del sindacato degli insegnanti del Bahrein (Bta) si sono visti confermare la condanna in un processo d’appello, celebrato il 21 ottobre, che Amnesty International ha definito “un’ulteriore ingiustizia”. Mahdi ‘Issa Abu Dheeb è stato condannato a cinque anni di prigione, Jalila Al-Salman – assente durante l’annuncio del verdetto – a sei mesi. La sentenza d’appello ha ridotto le condanne emesse in primo grado, in cui ai due insegnanti erano stati rispettivamente inflitti 10 e tre anni di carcere. Dopo la lettura della sentenza, Maryam Abu Dheeb, sorella di Mahdi ‘Issa, ha detto ad Amnesty International: “Ero sicura che tutto questo sarebbe finito. È un incubo”. Qualche minuto dopo, ha scritto su Twitter: “Le lacrime di mia madre spezzano il cuore. Già 563 giorni erano stati difficili, ora cinque anni sono un incubo”. Abu Dheeb e Al-Salman erano stati arrestati nel corso di uno sciopero degli insegnanti, nei primi mesi del 2011. Tenuti in stato d’isolamento e, a loro dire, costretti a firmare sotto tortura confessioni che non avevano neanche letto, erano stati processati e condannati da un tribunale militare per avere, tra le altre cose, indetto uno sciopero degli insegnanti in qualità di vicepresidente e presidente dell’associazione di categoria, bloccando il sistema dell’istruzione, “incitando all’odio contro il regime” e “tentando di rovesciare il sistema vigente con la forza”.
Da allora, Abu Dheeb ha già trascorso circa 18 mesi in prigione, mentre Al-Salman ne ha passati cinque e mezzo, prima di essere rilasciata su cauzione. Amnesty International considera Abu Dheeb un prigioniero di coscienza e considererà allo stesso modo Al-Salman se ritornerà in carcere. “Con questo verdetto di colpevolezza, il sistema di giustizia del Bahrein ha esteso il crescente numero di ingiustizie. Tutto ciò che questi insegnanti hanno fatto è stato indire uno sciopero, esercitando i loro diritti di libertà di espressione e di associazione. Le loro condanne devono essere immediatamente annullate” – ha dichiarato Philip Luther, direttore del Programma per il Medio Oriente e il Nord Africa di Amnesty International. I loro avvocati hanno annunciato ricorso alla Corte di Cassazione.

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