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Roma: i precari della Giustizia lavano i vetri

I Precari della Giustizia ieri hanno protestato sotto la sede del Ministero di Grazia e Giustizia a via Arenula lavando simbolicamente i vetri ai semafori per evidenziare la loro situazione di disagio per la fine dei tirocini formativi che li vedono impegnati a supporto delle enormi carenze organiche dei Tribunali del Lazio. Nonostante tutto il mondo della giustizia (presidenti di tribunali, dipendenti e utenti, sindacati e magistrati) abbia lanciato appelli affinché si trovassero soluzioni per non disperdere il patrimonio di professionalità acquisite dai tirocinanti, che con la loro opera hanno consentito di migliorare i servizi nei tribunali cronicamente carenti di personale, provando a stabilizzare questa forza lavoro professionalizzata grazie ai tirocini formativi promossi prima dalla Provincia e poi dalla Regione, il Ministero di grazia e Giustizia si sta ingiustificatamente sottraendo a ogni confronto con la chiara intenzione di lasciare a casa questi lavoratori a fine tirocinio senza alcuna prospettiva.

“L’irresponsabile atteggiamento del ministero che rifiuta ogni incontro con le oo.ss. ma anche con la Regione Lazio che ha ufficialmente richiesto un tavolo istituzionale per valutare le soluzioni possibili, sta portando i lavoratori e le loro famiglie alla definitiva perdita di ogni possibilità di reinserimento lavorativo e di reddito.” Dichiara Carmela Bonvino della Confederazione USB “ agli annunci della Ministra di voler migliorare e rafforzare la funzionalità dei Tribunali per rendere efficace la Giustizia non corrispondono atti concreti. I tirocinanti sono una risorsa per gli uffici e per gli utenti e disperdere il lavoro e le professionalità acquisite sarebbe l’ennesimo segnale negativo sia sul piano della Giustizia che sul fronte dell’occupazione. Contro questo atteggiamento e per una fattiva soluzione della vertenza la USB continuerà a sostenere la protesta dei tirocinanti precari giustizia anche domani e nei prossimi giorni sotto il Ministero fino a che non si istituirà il tavolo istituzionale per individuare le soluzioni lavorative necessarie per i circa 400 tirocinanti ma anche a garantire la funzionalità degli uffici giudiziari.”conclude Bonvino: “ Il Ministro e questo governo devono iniziare a fare i conti con i lavoratori e con la realtà e non solo con le borse, i Marchionne e l’Europa. Non possiamo accettare che l’indifferenza e lo “snobbismo” di qualche ministro o dirigente strapagato segnino la vita e il futuro di 400 famiglie e lavoratori già più volte espulsi dal mondo del lavoro e da domani a rischio povertà. Se qualcuno pensa di nascondersi dentro i Palazzi e al sicuro delle piazze, si sbaglia e facciamo appello alla stampa affinché si faccia eco delle proteste e sia presente ai prossimi appuntamenti per dare voce ai lavoratori”.

 

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