Costretti dalle mobilitazioni di piazza e dal numero di adesioni alla grande giornata di lotta dei lavoratori della scuola del 24 aprile scorso, CGIL, CISL, UIL, Snals e GILDA hanno indetto una giornata di sciopero generale per il 5 maggio.
Ai sindacati concertativi non bastava però che la proclamazione dello sciopero avesse richieste molto moderate: si preoccupavano anche di non interferire con i quiz INVALSI, da sempre boicottati nella scuola da genitori, studenti e docenti.
Gli apparati del Ministero intervengono oggi a dare manforte ai sindacati complici, spostando al 7 maggio le prove invalsi previste per il 5 maggio. CGIL, CISL, UIL, Snals e GILDA, che mai si sono opposti e mai hanno avuto intenzione di opporsi alle prove Invalsi, non si opporranno con tutta probabilità a questo vergognoso attacco al diritto di sciopero, quando potrebbero facilmente e velocemente avviare un ricorso per comportamento antisindacale.
L’aspetto più grave della vicenda è che il sistema Invalsi è al centro dell’impianto del Ddl Renzi e non si comprende come si possa chiamare la scuola a scioperare contro “La buona scuola” e contemporaneamente garantire la sopravvivenza dei quiz.
Per tutti questi motivi, nel contesto della mobilitazione generale contro il Ddl “La buona scuola”, l’USB proclama per la difesa dei diritti sindacali di tutti i lavoratori uno sciopero breve, consistente nel blocco delle attività funzionali all’insegnamento relative alle prove INVALSI per la scuola primaria il 6 e il 7 maggio e per la scuola secondaria il 12 maggio.
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