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Prodi ha trovato un posto: inviato Onu nel Sahel

Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha reso noto al Consiglio di sicurezza di voler nominare l’ex premier italiano Romano Prodi come suo inviato speciale nella regione africana del Sahel (sud del Sahara), colpita dalla guerra civile in Mali e dalla siccità.
«Sono lieto di informarvi della mia intenzione di nominare Romano Prodi (Italia) come mio inviato speciale per il Sahel», ha scritto Ban in una lettera al Consiglio di sicurezza, ottenuta in esclusiva dalla Reuters. «Prodi ha una lunga e notevole carriera di governo e di diplomazia internazionale come creatore di consenso, avendo lavorato come primo ministro in Italia e presidente della Commissione europea per diversi anni», ha scritto Ban al presidente del Consiglio, il guatemalteco Gert Rosenthal.
Quest’ultimo ha informato della cosa i colleghi dell’organismo, aggiungendo che approverà la nomina di Prodi se non verranno presentate obiezioni entro martedì prossimo, 9 ottobre. Il Mali è precipitato nel caos a marzo, quando un golpe militare ha rovesciato il presidente, creando un vuoto di potere che ha permesso ai ribelli tuareg di conquistare due terzi del paese.
Estremisti islamici legati ad Al Qaida hanno poi preso il controllo di diversi territori al nord. La guerra civile in Mali è scoppiata in un momento in cui il Sahel (una delle regioni più povere al mondo) è sull’orlo di una catastrofe umanitaria, dovuta alla siccità e alla conseguente carestia. L’alleanza fra gli stati dell’Africa occidentale (Ecowas) ha elaborato un piano per aiutare le truppe del Mali a riconquistare il nord.
Il leader ad interim del paese, Dioncounda Traore, ha chiesto all’inizio di questo mese al Consiglio di sicurezza dell’Onu di autorizzare il piano.

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