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Firenze. Sabato manifestazione regionale contro la Trojka nella sanità

Riaffermare l’inviolabile diritto alla salute! Il Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute organizza una mobilitazione sul tema della salute sabato 21 febbraio alle ore 15,30 in piazza della Libertà per arrivare poi in Piazza Duomo, davanti alla Regione.
La protesta è rivolta contro le decisioni della Giunta Regionale Toscana che garantisce enormi profitti a grandi imprese di costruzione attraverso la realizzazione dei nuovi ospedali con il sistema del Project financing, dequalifica gli ospedali esistenti ed elimina i presidi locali invece di eliminare sprechi e corruzione.
Con l’approvazione del PSSIR (Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale) si attua concretamente quella criminale spending review dettata dalla Troika Europea e declinata dalla Legge di stabilità a firma del Governo Renzi che impone enormi tagli lineari e una serie di misure di smantellamento del servizio sanitario pubblico in favore del privato e della sanità integrativa. Il cittadino si trova a dover sostenere ticket sanitari sempre più alti, oltre al contributo di digitalizzazione (ulteriore balzello che non ha nessuna altra Regione), si trova di fronte a liste di attesa per prestazioni gratuite bloccate o fornite in luoghi lontani dal proprio domicilio costringendo migliaia di cittadini a rivolgersi all’assistenza sanitaria privata, convenzionata o intramoenia (per chi se lo può permettere) o a rinunciare alla cura.
Siamo di fronte ad un attacco spietato diretto sia utenti che ai lavoratori: si blocca il turn over del personale sanitario (con contemporaneo blocco dei salari) si richiede maggior flessibilità di fronte all’aumento esponenziale del carico di lavoro, si tagliano i servizi in appalto (pulizie, ristorazione, servizi del territorio).

Invitiamo perciò i cittadini alla mobilitazione:
1. Per il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico.
2. Per lo sblocco del turn over, perché ad ogni lavoratore dev’essere garantito di operare in condizioni umane e dignitose.
3. Contro le liste bloccate, per avere la prenotazione della prestazione in tempi certi.
4. Contro il sistema dei ticket, perché il Sistema sanitario deve essere assicurato dalla fiscalità generale proporzionata al reddito.
5. Contro la disposizione “la prestazione si paga prima” perché non si può anteporre il profitto al diritto di salute.
6. Contro il contributo di digitalizzazione, tassa obbligatoria anche per gli esenti ticket, che non fa altro che aumentare ingiustamente la compartecipazione alla spesa pubblica.
7. Per la re-internalizzazione dei servizi
8. Per respingere un sistema “salute” a due velocità: uno per lavoratori con assicurazione per l’assistenza sanitaria integrativa, ed uno “caritatevole” per i disoccupati; uno per chi può anticipare le spese di cura all’estero, che poi gli vengono rimborsate dal SSN e uno per “chi non può” farlo, e deve rivolgersi a strutture pubbliche deprivate sempre più di risorse; uno per chi può permettersi prestazioni private ed uno per chi non può permettersele ed è costretto a lunghe liste di attesa e a migrazioni sul territorio; uno per chi vive in città ed uno per chi vive in zone periferiche, rurali, montane o sulle isole e vede allontanarsi servizi e prestazioni essenziali.

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